domenica 31 agosto 2008

A RISCHIO DI ESTINZIONE I PAESINI DI MONTAGNA IN ITALIA

C O M U N I C A T O S T A M P A

ATTENZIONE ALLA CHIUSURA DELLE SCUOLE DEI PICCOLI COMUNI!

Sull'argomento il Presidente dell'Associazione Vento del
Sud Raffaele Bruno ha dichiarato:

"Vento del Sud lancia l'allarme sul rischio chiusura
dei piccoli istituti scolastici dei Comuni della nostra
montagna. A seguito della notizia dei tagli alla scuola
previsti da un recente Decreto discusso in Parlamento, la
tenuta dell'intero sistema scolastico italiano potrebbe
essere cancellato con oltre 87.000 cattedre in meno che
andranno a diminuire l'attuale rapporto docenti /alunni,
penalizzando gli enti montani e le piccole realtà
disagiate. La scuola in montagna rappresenta un baluardo per
la cultura del luogo, un sostegno alla rete di relazioni, un
appoggio insostituibile per la micro economia, la ragione di
permanenza in zona disgraziate di molte famiglie che
altrimenti sarebbero costrette a trasferirsi altrove,
abbandonando la montagna. Dei 4.395 comuni disagiati che ci
saranno in Italia nel 2016, secondo un recente studio, ben
1.650 sono destinati a diventare vere e proprie Città
fantasma, cioè a rischio di estinzione, vista la
difficoltà a raggiungere la soglia minima di sopravvivenza
nelle diverse categorie demografiche, sociali, economiche e
di servizi. In questi piccoli Paesi si registrano numerosi
dati negativi: vi lavora il 2,1% degli addetti commerciali,
si registrano il doppio delle pensioni di invalidità
rispetto alla media nazionale, è sporadica
l'opportunità turistica. Vi è infine carenza di
presidi sanitari, ma anche del sistema scolastico, sia in
termini di studenti che di scuole. Questo provvedimento
taglia-scuole del Governo Berlusconi è grave poiché
potrebbe colpire in primo luogo i bambini. I tagli alla
scuola, infatti, con l'ultimo provvedimento, il DL 112
convertito in L 133, colpiranno in modo particolare le
scuole elementari e materne dei piccoli comuni e le
conseguenze si cominceranno a vedere dall'anno scolastico
2009-2010. Nelle zone di montagna e negli altri comuni
d'Italia, quando non ci sarà più la scuola elementare,
i bambini saranno costretti ad alzarsi molto presto la
mattina ed andare a scuola a molti chilometri di distanza
con il bus o accompagnati in auto da genitori. Se
consideriamo che il Governo ha ulteriormente ridotto i fondi
a disposizione dei comuni, il costo dei bus dovranno
accollarselo i genitori insieme agli aumenti dei costi del
materiale scolastico che già colpiscono tutte le famiglie.
In Italia i comuni sotto i 5000 abitanti rappresentano il
72% dei comuni italiani e sono quelli che rischiano di
chiudere per effetto dei tagli dell'organico già
previsti dallo scorso Governo Prodi. Vento del Sud chiede al
Governo che per queste realtà vengano applicati specifici
criteri di calcolo del rapporto alunni per classe e degli
organici del personale che tengano conto delle situazioni
territoriali, poiché il tutto avrebbe come conseguenza un
disagio sociale e culturale con conseguenze gravi anche
sulla qualità dell'insegnamento. Quando poi si penalizzano
le zone di montagna e con esse tutta l'Italia dei piccoli
comuni si fa anche un grave danno ambientale perché si
invita di fatto allo spopolamento di determinate aree
territoriali".

Roma, 31 agosto 2008 L'Addetto
Stampa di Vento del Sud

(Gennaro Natale)

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