giovedì 29 luglio 2010

FINI:RINNEGATO E TRADITORE!

COMUNICATO STAMPA
MIGLIAIA DI VOLANTINI E MANIFESTI A NAPOLI E IN CAMPANIA CONTRO IL TRADITORE FINI!
La Segreteria Regionale della Campania e le Segreterie Provinciali del Movimento Idea Sociale di Napoli, Avellino, Caserta, Benevento e Salerno stanno provvedendo in queste ore a distribuire ed affiggere migliaia di volantini e manifesti dal titolo "FINI: TRADITORE E RINNEGATO"! 
Di fronte al comportamento da voltagabbana e sleale di Fini, ha dichiarato il Vice segretario Nazionale Vicario del MIS Raffaele Bruno, non potevamo non rispondere sottolineando il fatto che chi tradisce una volata tradisce sempre. Il tradimento Fini lo ha nel suo dna. Noi lo abbiamo subito pagando duramente. Ora tocca al Popolo della Libertà e a Berlusconi. A chi toccherà prossimamente?

domenica 25 luglio 2010

SIGNORAGGIO E CRISI ECONOMICA (di Raffaele Bruno)



SIGNORAGGIO E CRISI ECONOMICA
di Raffaele Bruno
Il nostro Paese è sempre più povero a causa di un debito pubblico in continuo aumento che comporta un'elevata pressione fiscale. Il debito pubblico è un'invenzione costruita da politici e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della Banca Centrale italiana e quella europea.
In passato, le banche che emettevano denaro lo garantivano con la copertura aurea, si impegnavano a convertire le banconote in oro e sostenevano un costo di emissione. Oggi, le monete non sono coperte da riserve di oro, non sono convertibili e il loro costo di emissione è praticamente zero, ma il guadagno di chi le emette e le vende, ossia il signoraggio, è del 100% del valore nominale. Quando lo Stato domanda soldi alla Banca Centrale paga il costo del valore nominale (e non il solo costo tipografico) con titoli del debito pubblico, ossia impegnandosi a riscuotere crescenti tasse dai cittadini e dalle imprese. Tutto ciò avviene attraverso la Banca Centrale Europea, un mostro giuridico creato dal Trattato di Maastricht, esente da ogni controllo,  come un vero e proprio Stato sovrano, posto al disopra delle parti. Dal bilancio della Banca Centrale Europea risulta che nel Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) ci sono circa 50 miliardi di Euro che spettano allo Stato italiano e che il Governo dovrebbe recuperare.
Siamo dinnanzi un "Signore" che usa lo Stato, il fisco e la pubblica amministrazione, per realizzare un sistema costituzionale e di disinformazione allo scopo di nascondere i suoi traffici e fini, realizzando un'illusione di legalità. Un sistema di potere che si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla gente, soprattutto dai lavoratori, dai risparmiatori e dai contribuenti. Il libro è di facile comprensione sia per chi si interessa di politica e finanza sia per il lettore non specialista. Gli autori propongono alla gente comune di rivolgersi alla Magistratura per porre fine a questo saccheggio monetario.
   La Banca Centrale emette denaro per un valore, supponiamo, di mille miliardi di Euro. Quel valore, quei mille miliardi, di chi sono? A chi appartiene la moneta, il valore del denaro, nel momento in cui viene emessa dalla Banca Centrale? Alla Banca Centrale stessa, che quindi ha diritto di farsela pagare dallo Stato? O allo Stato, al popolo, che quindi non dovrebbe pagare né il denaro né gli interessi alla Banca Centrale quando ha bisogno di denaro? Si tratta di una questione fondamentale, perché dalla risposta che essa riceve, dipende essenzialmente l'indebitamento dello Stato. Il fatto che l'esercizio del potere monetario attraverso la Banca Centrale è uno strumento di potere dei banchieri sullo Stato, trova conferma in come le istituzioni statali sono impegnate a equivocare e a mentire in tutte le sedi, anche parlamentari, per coprire il fatto che la Banca d'Italia cede a caro prezzo denaro che a essa niente costa e a cui non è essa a dare il valore, ossia il potere di acquisto. Il potere di acquisto, come abbiamo visto, glielo conferisce il mercato, la gente, attraverso la domanda di denaro. La Banca Centrale non ha "prodotto" il valore del denaro, eppure si comporta come se fosse proprietaria del medesimo denaro, in quanto lo cede allo Stato (e alle banche commerciali) in cambio di titoli di Stato e contro interessate. Questo fatto è paradossale. È come se il tipografo, incaricato dagli amministratori della società calcistica organizzatrice di una partita di stampare 30.000 biglietti di ingresso per le partite del campionato, col prezzo di € 20 stampato su ogni biglietto, chiedesse come compenso per il suo lavoro di stampa € 600.000, in base al fatto che i biglietti che ha prodotto "valgono" € 20 cadauno. È vero che essi "valgono" € 20 ciascuno, ma che essi abbiano un valore non dipende dal tipografo, bensì dall'associazione sportiva che ha formato la squadra, procurato il campo da gioco e organizzato la partita, sostenendo i relativi costi e producendo la domanda di quei biglietti, senza la quali questi niente varrebbero. Gli amministratori della società sportiva lo sanno bene, ma il tipografo in parte li ricatta e in parte li lusinga perché promette loro che, se gli pagheranno l'ingiusto compenso richiesto, egli darà loro un lauto regalo e i fondi per farsi rieleggere alle prossime elezioni del consiglio di amministrazione. Altrimenti, finanzierà altri candidati e una campagna di stampa contro i consiglieri onesti. Il potere bancario si comporta come quel tipografo, e i governanti si comportano come i consiglieri ricattati e lusingati dell'associazione sportiva, riconoscendo alla Banca Centrale la proprietà o titolarità del valore del denaro che emette, stampato o scritturale che sia, e in cambio di esso indebitano ingiustamente e illogicamente proprio il popolo, che è il soggetto che, col suo lavoro e con la sua domanda, ossia col mercato, conferisce valore al denaro. Per questa ragione, oltre che in base al principio costituzionale della sovranità popolare, al momento in cui viene emesso, il denaro, il suo valore, dovrebbe logicamente essere ed essere trattato come proprietà del popolo e, per esso, dello Stato. Assolutamente lo Stato non dovrebbe indebitare se stesso e il popolo verso una Banca Centrale, pubblica o privata che sia, per ottenere denaro. Al contrario, ciò è proprio quanto succede incessantemente. Ma vi è di peggio: la Banca Centrale, cioè i suoi azionisti, oltre ad appropriarsi, a danno dello Stato, del valore del denaro che essa emette, nei suoi propri conti segna questo valore non all'attivo ma al passivo, simulando un debito ed evitando, così, di pagare le tasse su quello che è un puro incremento di capitale e che, come tale, dovrebbe essere interamente tassato. L'ovvio ragionamento che abbiamo testé svolto è stato già sottoposto al Parlamento, attraverso interrogazioni parlamentari, nel 1994 e nel 1995. Entrambe le risposte elusero il problema, affermando che la Banca Centrale (allora, cioè, la Banca d'Italia) non sarebbe proprietaria dei valori monetari, ossia del valore del denaro emesso, perché il denaro emesso costituirebbe sempre un passivo, un debito; e che, perciò, giustamente la Banca d'Italia lo iscriveva come posta passiva nel proprio bilancio. Come i membri competenti dei due governi interessati non potevano ignorare, queste risposte sono del tutto contrarie alla verità. Innanzitutto, la risposta fornita è contraddetta dal comportamento dei governi medesimi – di tutti i governi. Infatti, se i governi fossero coerenti con l'affermazione che il denaro, il valore monetario, non appartiene alla Banca emittente, perché lo Stato continua a dare qualcosa (i titoli del debito pubblico) in cambio di Lire o Euro? E se il denaro emesso costituisse una passività, un debito, perché mai lo Stato dovrebbe comperarlo pagandolo con titoli del debito pubblico, che costituiscono un credito per chi li riceve? Si è mai visto che qualcuno paghi un altro per farsi cedere un debito? Ma le risposte del governo sono anche false giuridicamente, perché il denaro non è affatto un debito per la Banca che lo emette. Se fosse un debito, dovrebbe poter essere incassato dal portatore presso la Banca medesima, mediante conversione in oro, e il portatore della banconota aveva il diritto di farsela cambiare in oro dalla Banca Centrale che l'aveva emessa, come avveniva una volta, fino al 1929 circa, quando il denaro era convertibile in oro. Anche in tempi successivi al 1929, molte banconote portavano la scritta "Pagabile a vista al portatore". Ma pagabile in che cosa, dato che esse non erano convertibili in oro? In realtà, quei biglietti non erano pagabili in alcun modo e quella scritta era una menzogna per ingannare il pubblico e fargli credere che i biglietti di banca fossero convertibili in qualcosa avente valore proprio o che la banca si fosse indebitata per emetterli, il che è falso (mentre era vero in un ormai lontano passato). Del resto, è naturale che nessun governo potrebbe permettersi di dare risposte veridiche a simili questioni, perché ammetterebbe che la sua vera funzione è defraudare i cittadini e gli elettori per arricchire un'élite finanziaria che detiene il vero potere. Ma quanto sopra costituisce solo la punta dell'iceberg. Perché il grosso, circa l'85%, del denaro esistente e circolante al mondo, non è denaro vero, emesso da Banche Centrali, ma denaro creditizio, ossia aperture di credito e disponibilità di spesa create dal nulla dalle banche commerciali, le quali, attraverso questa creazione continua di nuovo denaro creditizio, si impossessano di quote crescenti del potere d'acquisto complessivo della popolazione mondiale. Ecco perché il Movimento Idea Sociale, unitamente all'Associazione Vento del Sud  è impegnata a promuovere centomila cause contro le banche per ottenere risarcimenti per i clienti che hanno subito l'usura, l'anatocismo e l'arroganza di chi massacra i contribuenti.  La battaglia è dura ma non ci spaventa. Abbiamo già fatto manifestazioni sotto la Banca d'Italia a Napoli e un convegno all'hotel Jolly. E andremo avanti ancora, perché questa è la battaglia delle battaglie, per difendere il popolo dall'arroganza del potere economico e finanziario, veri padroni del mondo.

sabato 24 luglio 2010

BRUNO: IL MIS CON RAUTI SOLIDARIZZA CON I DISOCCUPATI ARRESTATI!


COMUNICATO STAMPA
BRUNO: IL MIS CON RAUTI SOLIDARIZZA CON I DISOCCUPATI ARRESTATI!
   Il Movimento Idea Sociale con Rauti solidarizza con il Movimento  unitario dei disoccupati di Napoli e provincia che sta portando avanti una battaglia durissima per lo sblocco dei fondi da parte del governo per garantire il prosieguo del progetto Bors. Il progetto Bros e' un progetto di inserimento al lavoro che in questi anni, anticipato anche dal progetto Isola, ha garantito un sostegno al reddito per circa 4.500 disoccupati di Napoli e provincia.
Gia' dalla scorsa settimana  una ventina di disoccupati sono stati condotti in questura e denunciati con accuse che vanno dall'interruzione di pubblico servizio alla resistenza aggravata.
Tra questi due dei portavoce del movimento dei disoccupati : Gino Monteleone del Coordinamento di lotta per il lavoro e Franco Rescigno dell'Unione Disoccupati Organizzati.
Franco e Gino sono stati tratti in arresto e condotti al carcere di Poggioreale, mentre il resto dei fermati e' stato rilasciato e denunciato a piede libero.
Franco e Gino sono oggi vittime di una rappresaglia agita da chi è incapace di comprendere che i drammi sociali della città non possono essere gestiti come esclusivo problema di ordine pubblico.
4.500 famiglie rischiano di vedersi annulato l'unico sostentamento economico ! L'impatto della crisi da queste parti, a Sud, significa distruzione delle politiche di welfare e repressione durissima per chi osa ribellarsi.
Sull'argomento il Vice Segretario Nazionale Vicario del MIS con Rauti Raffaele Bruno ha dichiarato: "Reclamiamo l'immediata liberazione di Franco Rescigno e Gino Monteleone e lo sblocco immediato dei fondi per il progetto Bros da parte del Governo prima che a Napoli e nel Mezzogiorno scoppi la rivolta sociale delle migliaia di disoccupati e delle loro famiglie esasperate!.
Napoli, 24 luglio 2010                 L'Addetto Stampa del MIS con Rauti
WWW.MISCONRAUTICAMPANIA.IT

mercoledì 21 luglio 2010

CINQUEMILA PERSONE AL FUNERALE DI PARLATO A NAPOLI! SALUTATO CON IL PRESENTE DAI SUOI CAMERATI!

CINQUEMILA PERSONE AL FUNERALE DI PARLATO A NAPOLI! SALUTATO CON IL PRESENTE DAI SUOI CAMERATI!
   Una gran folla di napoletani e camerati di diverse generazioni hanno reso omaggio al politico gentile, scrittore, saggista, meridionalista e storico Antonio Parlato.Alla fine il presente col braccio teso di migliaia di camerati fuori alla Chiesa San Ferdinando ha rappresentato il momento più toccante. Presenti il Sindaco di Napoli e tantissime autorità, ma anche molta gente comune e soprattutto tanti uomini e donne che Parlato, insieme a Pino Rauti hanno insegnato la Politica sociale e popolare, quella con la P maiuscola! Nobis, camerata Antonio. Non ti dimenticheremo mai!
www.misconrauticampania.it

martedì 20 luglio 2010

E' morto il camerata Antonio Parlato. Il Mis con Rauti è vicino alla famiglia!


E' morto il camerata Antonio Parlato. Il Mis con Rauti è vicino alla famiglia e in particolare alla moglie Caterina e alla figlia Lucilla!

lunedì 19 luglio 2010

BRUNO (MIS CON RAUTI) : E' DEPRIMENTE QUEL PDL DIVISO IN DIECI CORRENTI MENTRE BERLUSCONI ANCORA PARLA DI UNITA'!

BRUNO (MIS CON RAUTI) : E' DEPRIMENTE QUEL PDL DIVISO IN DIECI CORRENTI MENTRE BERLUSCONI ANCORA PARLA DI UNITA' 
Sull'argomento il Vice segretario Nazionale Vicario del Movimento Idea Sociale con Rauti Raffaele Bruno ha dichiarato: 
"Altro che unità, come ancora spera Berlusconi. Nel Pdl vi sono oramai, proprio come avveniva nella vecchia Dc della Prima Repubblica, dieci correnti ufficialmente costituite e più o meno camuffate sotto forma di Associazioni e Fondazioni. 
Ad avviare la "correntizzazione" del Pdl è stato il presidente della Camera Fini con "Generazione Italia" e con lui c'è anche Roberto Menia che ha fondato "Area Nazionale". Poi vi sono tutti gli ex colonnelli di Alleanza Nazionale che hanno costituito ciascuno una loro personale corrente: Maurizio Gasparri "Italia Protagonista", Gianni Alemanno "Nuova Italia", 
Altero Matteoli "Fondazione della Libertà", Ignazio La Russa "La nostra Destra". Nell'arcipelago ex Forza Italia, in- vece, c'è "Liberamente" ultima corrente nata in ordine di tempo, che fa capo a Frattini, Gelmini e Bondi. Quest'ultimo aderisce anche, come Alfano, ai "Promotori della Libertà di Michela Vittoria Brambilla. Cicchitto e Brunetta riuniscono, invece, gli ex socialisti, presenti in massa nel Pdl, con "Rifirmismo e Libertà" e "Libertà" e "Free Fondation". Altro che unità...

venerdì 16 luglio 2010

BRUNO (MIS CON RAUTI) ATTACCA VIESPOLI, SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO DEL GOVERNO BERLUSCONI!

BRUNO (MIS CON RAUTI) ATTACCA VIESPOLI, SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO DEL GOVERNO BERLUSCONI!
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BRUNO (MIS CON RAUTI) ATTACCA VIESPOLI, SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO DEL GOVERNO BERLUSCONI! 

Sull'argomento il Vice Segretario Nazionale Vicario del Movimento Idea Sociale con Rauti Raffaele Bruno ha dichiarato: 
"Lo conosco da quando eravamo ragazzi, entrambi rautiani di ferro, e mi dispiace per lui per il fatto che si è trasformato in un servo di regime. Viespoli e il governo Berlusconi non possono prendere in giro i disoccupati promettendo e non mantenendo o dando appuntamenti e annullarli all'ultimo momento e provocando reazioni scomposte. La situazione in Campania e in tutto il Mezzogiorno è esplosiva e ad alto rischio di rivolta sociale. Esprimo la mia piens solidarietà ai disoccupati del Progetto B.R.O.S. e a tutti i disoccupati che combattono per il loro diritto ad ottenere un posto di lavoro". 

Napoli 16 luglio 2010 L'Addetto Stampa del MIS con Rauti

giovedì 15 luglio 2010

RAUTI E BERLINGUER SULL'INCONTRO DEI TRE CAPI DI STATO A TRIESTE (DA IL QUOTIDIANO "IL PICCOLO").

RAUTI E BERLINGUER SULL'INCONTRO DEI TRE CAPI DI STATO A TRIESTE (DA IL QUOTIDIANO IL PICCOLO)!

Stavolta sono d'accordo. L'incontro dei tre presidenti ha per entrambi "un altissimo valore storico e simbolico". Sono due grandi vecchi della politica, destra e sinistra, fronti opposti: Msi e Pci. Uno, Pino Rauti, classe 1926. L'altro, Luigi Berlinguer, classe 1932. I tempi, però, cambiano. E, incontro a parte, Rauti e Berlinguer sono pure d'accordo sull'assenza di Roberto Menia al concerto della pace: "Ha sbagliato".

I tre presidenti di Italia, Slovenia e Croazia a Trieste? "Un tentativo di cercare di capire i motivi per i quali si arrivò in quel particolare momento storico, ma anche successivamente, a tanto odio – osserva Rauti –. Una risposta da cercare con l'aiuto di storici e ricercatori e col supporto del tanto tempo ormai passato". La Trieste dell'epoca? "Ricordo un mondo irrimediabilmente spaccato, diviso, all'ombra del quale la Russia preparava nuove invasioni e conquiste", dice l'attuale segretario nazionale del movimento Idea sociale con Rauti.

"Un atto di straordinaria importanza – aggiunge Berlinguer sulla giornata di ieri – sia per la presenza delle più alte cariche sia per le figure di presidenti che, con le loro biografie e la loro azione, hanno incarnato una visione politica che ha alla sua base la pace e la convivenza dei popoli". E ancora, "tanto più importante l'incontro di Trieste perché segue l'intesa sulla procedura dei confini tra Croazia e Slovenia e successivo referendum che in Slovenia, Paese che ha dimostrato uno straordinario coraggio nel rischiare quel passaggio, ha registrato il successo della volontà di riconciliazione. E' dunque molto confortante che, dopo un esempio di partecipazione e voto diretto, ci siano anche eventi di vertici politici in sintonia con quella volontà popolare. Senza dimenticare che, con la Slovenia già in Europa, la Croazia sta per entrarvi: segno di convergenza che considero politicamente molto significativo".

Da membro della delegazione parlamentare mista Ue-Croazia, Berlinguer prosegue: "L'Europa è mercato e politica economica, oltre che processo di unità monetaria, ma è prima di tutto il regno della pace, la condizione perché questo martoriato territorio non sia più teatro di guerre e di morte. Le antiche ferite certo non si superano in un giorno ma quello che è accaduto a Trieste ha un valore enorme".

La rinuncia di Menia, assente dopo aver chiesto una visita alla Foiba di Basovizza? Rauti e Berlinguer concordano: un errore. "Secondo me ha sbagliato – afferma l'esponente della destra –: bisogna cogliere tutte le occasioni per capire il passato e vivere il presente non sotto le ombre di ciò che fu ma in vista delle sfide epocali che stanno dietro l'angolo". "Ognuno è libero di fare quello che pensa ma un membro di governo che non partecipa nella sua città a un evento con tre capi di Stati non suona positivamente", rileva Berlinguer. Che aggiunge: "La storia della resistenza ha luci e ombre e le ombre non vanno nascoste. Ma strumentalizzare una vicenda particolare per quanto rilevante rischia di non contribuire al clima di amicizia, di buon vicinato e di pace".

Marco Ballico

sabato 10 luglio 2010

RAUTI: BERLUSCONI MI HA CHIAMATO: CHE DEVO FARE CON FINI?

ECCO L'INTERVISTA DI PINO RAUTI (SEGRETARIO NAZIONALE DEL MOVIMENTO IDEA SOCIALE) A "IL FATTO QUOTIDIANO"!
È il grande paradosso della destra italiana: oggi, intorno a Gianfranco Fini, c'è una generazione di dirigenti cresciuti nella palestra di Pino Rauti, l'uomo che (prima di Silvio Berlusconi) è stato il più acerrimo nemico dell'ex leader di An. Così, per cercare la chiave di questo enigma, Il Fatto è andato a intervistare l'interessato: ex ideologo di Ordine Nuovo, l'ex segretario del Msi che teorizzava lo "sfondamento a sinistra", e che ora – invece – è tornato nell'area del berlusconismo. Un'intervista piena di aneddoti sapidi, paradossi, e qualche sorpresa. Rauti è al mare, a Fregene, nell'albergo la Conchiglia. Caldo afoso, sul tavolo un bicchier d'acqua, le pillole: "Lei è venuto da un vecchio di 84 anni…".
Onorevole Rauti perché con Fini ci sono gli uomini (e le donne) che ha cresciuto lei?
Sa che questa constatazione mi tormenta da mesi?
Davvero?
Mi pongo la domanda, ma non so se ho trovato la risposta.
La finiana più eclettica, Flavia Perina, per lei è di famiglia.
Non mi capacito: Flavia è cresciuta sulle mie ginocchia. Tutti i Natali e le feste eravamo a casa dei suoi, Marcello e Wilma. Pescavamo insieme i bussolotti della tombola…
Vi sentite ancora?
Sì, ma non riesco a convincerla. Non condivido la linea, ma tecnicamente il Secolo è bellissimo.
Lei è il più antico "disistimatore" di Fini.
Non lo nego. Ma era lui ostile a me, credo, per un antico complesso di inferiorità.
Almirante l'aveva fatto leader, lei gli scippò la carica…
E chi se lo dimentica il congresso di Rimini? Una sfida epica, all'ultimo voto. Vinsi. Ma fin dal giorno dopo mi resi conto come sarebbero andate le cose.
Cosa accadde?
Andai nell'ufficio di via della Scrofa. Gli tesi la mano. Non la strinse: l'uomo è così.
Anche lei non lo amava…
Non c'è dubbio. In un comitato centrale gli dissi: "Il tuo problema è che hai letto meno libri di quanti io ne abbia scritti".
Oggi Fini cita saggi, libri…
Temo che la contabilità delle letture sia rimasta invariata…
Insomma, lei non gli riconosce delle doti.
Oh sì! È un grandissimo tattico. Coriaceo, tenace: molto, molto più scaltro di me, non c'è dubbio. Recentemente l'ho spiegato al nostro premier.
A chi, a Berlusconi?
Giorni fa mi ha chiamato facendomi le sue stesse domande…
Cosa gli ha consigliato?
Di cacciarlo appena possibile.
Parla sempre per la sua esperienza da segretario?
Fini è un oppositore micidiale. Non c'è nulla che sappia fare meglio che distruggere.
Addirittura?
Dal giorno dopo il congresso, in tutte le riunioni prendeva la parola e piantava una grana.
Ora è in minoranza netta.
Lo era anche nel 1990, se è per questo. Ma gli riesce molto bene scompaginare le maggioranze altrui. Guardi cosa ha fatto con Bossi sulle intercettazioni.
L'altro fatto curioso è che usa molte sue parole d'ordine…
La prego, non lo dica! Ha saccheggiato alcune delle mie battaglie. Ma le ha sottomesse a una visione giacobina!
Chi era più fascista tra voi?
Quando eravamo rivali, era lui ad accusare me di non esserlo abbastanza! Lui era ortodosso e nostalgico, io eretico. Lui iperfascista, io già postfascista.
È cambiato pure lei?
Sa quale era il suo slogan preferito? 'Caro Rauti, io la parola fascismo ce l'ho scritta in fronte'. Abbiamo memoria corta…
Un altro finiano, Viespoli, era tra i suoi pupilli…
Intelligentissimo, ma… Ahhh!Se le raccontassi un aneddoto…".
Quale?
Viespoli prese a sganassoni Fini, a Montesarchio, perché da segretario del Fronte della Gioventù ultra-almirantiano, voleva vietare i campi Hobbit! Capisce? L'uomo della democrazia.
Però l'antirazzismo sull'immigrazione e l'idea di una destra sociale antimercatista sono suoi cavalli di battaglia.
Lui è integrazionista, io tradizionalista: c'è una bella differenza!
Anche Lanna e Rossi, i due dioscuri di FareFuturo si sono abbeverati alla sua fonte…
Guardi, di Rossi conosco il fratello, Lanna quando ero segretario era ragazzino… Sono la terza generazione rautiana.
E poi c'è Augello.
Che prese a schiaffi Fini.
Pure lui!!?
Eh, eh… Nella stessa occasione, se non sbaglio. Fini non era molto popolare tra i giovani, come forse saprà.
Solo Bocchino è tatarelliano.
Suo padre era rautiano di ferro!
Come mai Fini prevalse?
Commisi il più grosso errore della mia vita: negare la presidenza ad Almirante. E poi lo sfondamento a sinistra, prima della caduta del Muro, era un'idea troppo avanzata. E poi: io ero definito un repubblichino stragista, Fini ha sempre goduto di una stampa incredibilmente favorevole.
Perché "incredibilmente"?
Non lo so… ci saranno fattori extrapolitici, dei grembiulini…
Ma insomma, perché i rautiani stanno con Fini?
Forse per una vocazione all'eresia. Il dissenso dal verticismo, la centralità della cultura che li porta all'antiberlusconismo. Berlusconi dovrebbe sottrargli ragioni moderando il liberismo.
Mi fa un esempio?
Ero per il No al referedum di Pomigliano. La destra non può essere padronale.
Ma alla fine chi vince fra Berlusconi e Fini?
Fini è abile e raffinato, ma è tutto calcolo. La politica italiana, senza di lui, non cambierebbe. Senza Berlusconi nulla sarebbe come prima. Vince Berlusconi, ma solo se gli toglie la ribalta della presidenza della Camera.

STUPENDA INTERVISTA SU FINI A PINO RAUTI SU "IL FATTO QUOTIDIANO" DI OGGI!


COMUNICATO STAMPA
STUPENDA INTERVISTA A PINO RAUTI, SEGRETARIO NAZIONALE DEL MOVIMENTO IDEA SOCIALE, SU "IL FATTO" DI OGGI, 10 LUGLIO 2010, A PAG. 8, DEL BRAVO GIORNALISTA  DI LUCA TELESE DAL TITOLO: RAUTI: SILVIO MI HA CHIAMATO: CHE DEVO FARE DI FINI? NELLA LUNGA INTERVISTA SI PUO' LEGGERE ANCHE UNA ACCURATA DISAMINA SULL'ATTUALE SITUAZIONE POLITICA, NELLA QUALE RAUTI DIMOSTRA, COME SEMPRE, UNA GRANDE CAPACITA' DI ANALISI.
ROMA, 10 LUGLIO 201I         L'ADDETTO STAMPA DEL MIS CON RAUTI
WWW.MISCONRAUTI.IT

mercoledì 7 luglio 2010

TRE PRESENTI URLATI CON IL BRACCIO TESO HANNO DATO L'ULTIMO SALUTO AL CAMERATA PINO CAMPOBASSO!


Questa mattina trecento camerati hanno dato l'ultimo saluto al camerata PINO CAMPOBASSO, medico, scrittore e infaticabile amimatore di mille iniziative di carattere culturale e politico, scomparso improvvisamente. Sul sagrato della Chiesa La Rotonda al Vomero, salutandolo con il braccio teso e tre presenti urlati a sguarciagola. Lo ricordiamo con affetto, onorandolo nella prosecuzione della battglia per la difesa della giustizia sociale e dei diritti calpestati dei più deboli e nel combattere per i ideali, valori e principi comuni.

lunedì 5 luglio 2010

UNA DELEGAZIONE DEL MIS CON RAUTI PRESENTE ALLA FIACCOLATA CONTRO IL TRASFERIMENTO DI DON ANIELLO!

COMUNICATO STAMPA
Martedi 6 luglio, alle ore 19,00, alla fiaccolata organizzata al rione Don Guanella contro il trasferimento di Aniello Manganiello, il parroco anticamorra che a breve verrà trasferito altrove a seguito delle minacce subite nei mesi scorsi, parteciperà anche una delegazione di dirigenti del MIS con Rauti giudata dal Vice Segretario Nazionale Vicario del Movimento Idea Sociale con Rauti Raffaele Bruno, il Segretario Provinciale della Federazione di Napoli avv. Vittorio Lamberti, il Dirigente Regionale delle Politiche sociali del Partito Giuseppe Alviti, Antonio Siricio, Gennaro Raiola, Carlo De Luca, Maria Marturano, le Sezioni di Miano e Secondigliano del Movimento.
Napoli 5 luglio 2010 L'Addetto Stampa del MIS con Rauti

sabato 3 luglio 2010

BRUNO (MIS CON RAUTI) AL MINISTRO TREMONTI: SI ELIMININO GLI ENTI INUTILI!


COMUNICATO STAMPA
BRUNO (MIS CON RAUTI) AL MINISTRO TREMONTI: SI ELIMININO GLI ENTI INUTILI!
   Sull'argomento il vice Segretario Nazionale Vicario del Movimento Idea Sociale con Rauti Raffaele Bruno ha dichiarato:
   " La manovra del ministro tremonti non prende in considerazione  la soppressione delle Province e delle centinaia di enti inutili esistenti, che servono solo ad ingrassare gli amici degli amici. In Italia vi sono troppi enti inutili che devono essere eliminati perché non hanno riscontro in alcun Paese al mondo e rappresentano solo uno spreco inaudito. Partendo dall'esistenza delle 110  Province, alle 356 comunità montane, alle Asl, gli Iacp, consorzi, autorità di bacino, commissariati nazionali e regionali, alle migliaia di società miste pubblico - privato. Un "sistema"gestito da un vero e proprio esercito di circa 800mila clienti appartenenti ai partiti di regime, di destra, di sinistra e di centro. Con un costo che raggiunge cifre vicine ai 35 miliardi di euro l'anno. Un costo inamissibile. Specie per un  paese con un debito pubblico di oltre 1.600 miliardi di euro".
Roma, 3 luglio 2010                   L'Addetto Stampa del MIS con Rauti

giovedì 1 luglio 2010

BRUNO (MIS CON RAUTI) : NO ALLA LEGGE BAVAGLIO. SI ALLA LIBERTA' DI STAMPA!

COMUNICATO STAMPA
BRUNO (MIS CON RAUTI) : NO ALLA LEGGE BAVAGLIO. SI ALLA LIBERTA' DI STAMPA!
   Sull'argomento il vice Segretario Nazionale Vicario del Movimento  Sociale con Rauti e responsabile del Dipartimento per le Politiche del Mezzogiorno del Partito Raffaele Bruno, ha dichiarato:
   "Il Movimento Idea Sociale  sostiene la mobilitazione di massa organizzata dalla federazione affiliata Italiana, la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), per opporsi ad una legge italiana sulle intercettazioni, ovvero un probabile strumento che ostacolerà il legittimo svolgimento del lavoro giornalistico ed io stesso ho aderito alla manifestazione  che si è svolta a Napoli con Francesco Emilio Borrelli, dallo scrittore Maurizio De Giovanni e dal titolare della storica libreria Traves Rino De Martino nella quale, con intellettuali, studenti e vari esponenti politici, nei pressi dell'Università partenopea,  sono state distribuite" pizze per la Libertà" e sensibilizzato l'opinione pubblica sul delicato problema".
Napoli, 1 luglio 2010                                 L'Addetto Stampa del MIS con Rauti
www.misconrauticampania.it