sabato 31 gennaio 2009

TRA ITALIA E BRASILE RELAZIONI SEMPRE PIU' COMPLICATE

ITALIA - BRASILE, RELAZIONI SEMPRE PIU' COMPLICATE. ORA CI
SI METTE PURA UNA DITTA CHE FA AFFIGGERE MANIFESTI UN PO'
VOLGARI CONTRO I BRASILIANI
Le relazioni tra Italia e Brasile non attraversano affatto
un buon momento. Nonostante il premier Silvio Berlusconi e
il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva stiano
facendo di tutto per cercare di smorzare le polemiche sul
caso Battisti il barometro dei rapporti tra Roma e Brasilia
fatica a tornare a segnare sereno. E a finire al centro
delle polemiche, stavolta, è la pubblicità di una casa
milanese di abbigliamento e moda femminile, che nei giorni
scorsi ha tappezzato i muri di diverse città italiane con
cartelloni di dubbio gusto. In uno, in particolare, si vede
un poliziotto brasiliano impegnato a 'perquisire' con
decisione una ragazza in abiti molto succinti sullo sfondo
della spiaggia carioca di Ipanema. La campagna pubblicitaria
non è sfuggita al segretario al Turismo di Rio de Janeiro
Antonio Pedro Figueira de Mello che - scrive il quotidiano
brasiliano 'Jornal do Brasil' sul suo sito web - si appresta
a inviare all'ambasciata italiana a Brasilia una richiesta
di rimozione immediata dei cartelloni dalle strade delle
città italiane. Due giorni fa, in effetti, anche
l'assessore alle Pari opportunità della Provincia di
Napoli, Angela Cortese, aveva sollevato il caso dopo aver
visto i manifesti affissi ai muri della città partenopea,
bollando la pubblicità come "ignobile e lesiva della
dignità delle donne". E ricevendo assicurazione
direttamente dal sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino del
fatto che l'amministrazione comunale avrebbe rimosso quanto
prima i cartelli. L'assessore di Rio al Turismo ne ha fatto
invece una questione 'diplomatica', forse anche dopo aver
letto le parole di ieri del ministro della Difesa Ignazio La
Russa che in qualche modo ha suggerito un boicottaggio delle
vacanze italiane a Rio per la decisione del governo Lula di
negare l'estradizione all'ex terrorista rosso Battisti,
condannato in Italia per quattro omicidi. Al suo rientro a
Brasilia, l'ambasciatore Michele Valensise - richiamato a
Roma nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Franco
Frattini per il caso Battisti - si trovera' sulla scrivania
anche quest'altro dossier.

venerdì 30 gennaio 2009

APERTO UNO SPORTELLO DI DIFESA DEL CITTADINO CONTRO LE CARTELLE PAZZE DI EQUITALIA (EX GESTLINE)

C O M U N I C A T O S T A M P A

BRUNO CHIEDE L'AMNISTIA FISCALE PER METTERE FINE A SOPRUSI
E VESSAZIONI CHE EQUITALIA POLIS (ex GESTLINE) ED ARIN
SPA STANNO METTENDO IN ATTO CONTRO CITTADINI INERMI! N.
Sportello di difesa Cittadino 330/995465!

Sull'argomento il Presidente dell'Associazione -
Movimento Politico Vento del Sud Raffaele Bruno ha
dichiarato:

"Centinaia di onesti contribuenti tartassati e vittime
innocenti e indifese della mala burocrazia e del business
infame del sistema dittatoriale fiscale della Gestline Spa
– Equitalia Polis e dell'Arin Spa si stanno rivolgendo
al nostro Sportello per la difesa del Cittadino Tel.
330/995465 in queste ore, telefonando a migliaia, lamentando
arrivi di "cartelle pazze" e di migliaia di avvisi
intimidatori anche in questi giorni, in un momento in cui i
cittadini avrebbero diritto di godersi un poco di meritato
riposo e qualche giorno di vacanze. Si tratta molto spesso
di scandalose cartelle e avvisi di pagamento relativi a
crediti prescritti, inesistenti, mai notificati
precedentemente o già pagati. Migliaia di avvisi
intimidatori sono stati inviati anche a migliaia di
cittadini da parte dell'Arin Spa (la partecipata del
Comune di Napoli che gestisce l'Acquedotto in regime di
semi privatizzazione, di cui presidente è Barracco) nei
quali si pretende vergognosamente il pagamento immediato di
cifre per acqua erogata e non pagata risalente dal 1989 in
poi. Di fronte a questa arroganza invitiamo tutti i
cittadini tartassati a contattarci per dare la loro
disponibilità per le prossime mobilitazioni che stiamo
preparando per chiedere l'amnistia fiscale e nuove regole
per tutti".

Napoli, 30 gennaio 2009 L'Addetto
Stampa di Vento del Sud

giovedì 29 gennaio 2009

CONFERENZA STAMPA CON VENTO DEL SUD SULLA DISCARICA DI CHIAIANO

Una conferenza stampa sulla vicenda della cava di Chiaiano e
sui risvolti legati al rinvenimento di amianto e della
annunciata bonifica è stata convocata per venerdì 30
gennaio 2009 alle ore 11 nella sala multimediale del Palazzo
comunale di Napoli in via Verdi. Alla conferenza stampa
parteciperanno il sindaco di Marano Salvatore Perrotta, gli
assessori-geologi Giovan Battista de Medici e Franco
Ortolani, il presidente della Commissione Ambiente del
Comune di Napoli Carlo Migliaccio, il Presidente
dell'Associazione Vento del Sud Raffaele Bruno ed il
rappresentante dei comitati anti-discarica Massimo Esposito.
Nel corso della conferenza stampa saranno illustrati
ulteriori risultati ed evidenze acquisite sulla situazione
all'interno della cava, nonché saranno spiegate le
ulteriori iniziative a cominciare dalla visita della
delegazione di europarlamentari e dalla nuova informativa da
inoltrare a Bruxelles, alla Direzione Generale Ambiente del
Parlamento Europeo.
Napoli, 29 genneio 2009 L'Addetto Stampa di Vento
del Sud

RAFFAELE BRUNO DI VENTO DEL SUD: EUROPEE, UNA LEGGE INFAME!

C O M U N I C A T O S T A M P A

BRUNO DI VENTO DEL SUD: ELEZIONI EUROPEE, UN’ALTRA
LEGGE INFAME CHE IMPEDISCE LA RAPPRESENTATIVITA’ DEGLI
ITALIANI!

Sull’argomento il Presidente dell’Associazione
– Movimento Politico Vento del Sud Raffaele Bruno ha
dichiarato:

“L’ultima frontiera di rappresentatività
proporzionale che era sopravvissuta era quella delle
elezioni europee. Il testo che adesso hanno annunciato
centro destra e centro sinistra insieme, con il quale si
vuole introdurre lo sbarramento al 4%, conta su un ampio
schieramento che va dal PD ad AN. Con questa legge infame
vogliono far si che nessun “estraneo” alla casta
sia eletto a Strasburgo, impedendo così la
rappresentatività di tutti gli italiani. E' una vera
vergogna alla quale ci opporremo con tutte le nostre
forze”

Roma, 29 gennaio 2009
L’Addetto Stampa

IL PRESIDENTE AGPG.GIUSEPPE ALVITI :RICONOSCIMENTI ALL'ON.ALESSANDRA MUSSOLINI E A RAFFAELE BRUNO.

IL PRESIDENTE AGPG.GIUSEPPE ALVITI :RICONOSCIMENTI
ALL'ON.ALESSANDRA MUSSOLINI E A RAFFAELE BRUNO.

IL DIRIGENTE REGIONALE DEL MIS CON RAUTI,GIUSEPPE
ALVITI,NELLA CARICA DI PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE GUARDIE
PARTICOLARI GIURATE,HA CONFERITO AL VICE SEGRETARIO
NAZIONALE DEL MIS E PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE VENTO DEL
SUD ONLUS RAFFAELE BRUNO E ALL'ON. ALESSANDRA MUSSOLINI E IL
SEGRETARIO NAZIONALE SNGG MARCO FUSCO ,LA TESSERA ONORARIA
EMERITA DELL'AGPG PER IL LORO ALTO IMPEGNO SOCIALE E
POLITICO.
IL PRESIDENTE ALVITI,PARTICOLARMENTE LEGATO AL VICE
SEGRETARIO NAZIONALE DEL MIS RAFFAELE BRUNO,DA CUI ,COME
PIU' VOLTE HA RICORDATO ,HA IMPARATO LE NOZIONI BASILARI DI
CI0' CHE E' POLITICA,VUOLE CON QUESTO MESSAGGIO OMAGGIARE
DUE PERSONAGGI POLITICI,CHE CONOSCENDOLI DA
VICINO,IMPERSONIFICANO CIO' CHE SI DEVE FARE PER LO STATO
SOCIALE.

UFFICIO STAMPA AGPG.

lunedì 26 gennaio 2009

PROCESSO A PULCINELLA CETRULO

PROCESSO A PULCINELLA CETRULO

Mercoledì 28 gennaio, alle ore 17, nella Sala consiliare
di S. Maria La Nova, sulla scia del programma tracciato con
il convegno preparatorio del 26 novembre scorso
"Pulcinella – Maccus: il tempo, i luoghi, il mito",
nel 400esimo anniversario della nascita della celebre
maschera napoletana, "Processo a Pulcinella Cetrulo".
Mettendo in conto tutte le ipotesi sull'origine antica del
personaggio che molti studiosi tendono a far risalire al
Maccus di età romana, altri esperti conoscitori, ritengono
invece, invenzione del napoletano Silvio Fiorillo che ne
trasse i caratteri sostanziali dallo Zanni della Commedia
dell'Arte. La serie di eventi che si snoderà nel corso
del 2009, è stata voluta e preparata dall 'AIGE e
dall'Associazione Amici di Pulcinella.
Nel processo a Pulcinella Cetrulo, impersonato da Bruno
Leone, difeso dall'avvocato Salvatore Maria Sergio, sono
impegnati in rappresentanza della Corte: Sergio Zazzera,
Fortunato Rossi, Mimmo Piscopo; P.M. Orazio Dente Gattola;
cancelliere Umberto Franzese. Saranno ascoltate le
testimonianze di Silvana Capuano, Adriana Dragoni, Silvio
Pacella, Franco Lista. Roberta Combattente, Maria Grazia
Renato, Rosario Ruggiero.
L'invito a presenziare è rivolto a tutti i napoletani
che amano la caratteristica maschera del teatro napoletano,
dal Consigliere provinciale Luigi Rispoli e dal Presidente
degli Amici di Pulcinella Antonio Pellone. Il processo
terminerà "a tarallucci e vino", offerti
dall'Azienda vinicola Passaro di Giugliano in Campania.

DOPO LA DENUNCIA DI VENTO DEL SUD, SEQUESTRATI MIGLIAIA DI PRODOTTI CONTRAFFATTI CINESI A NAPOLI

DOPO LA DENUNCIA DI VENTO DEL SUD: LA GUARDIA DI FINANZA FA
IRRUZIONE NEI FORTINI DEL FALSO CINESE NELLA ZONA DI PIAZZA
GARIBALDI-FERROVIA A NAPOLI E SEQUESTRA MIGLIAIA DI PRODOTTI
MADE IN CHINA.RAFFAELE BRUNO: ERA ORA!
Dopo le innumerevoli denunce di Vento del sud le Fiamme
Gialle del Comando Provinciale di Napoli, nell'ambito di
un esteso servizio di controllo economico del territorio,
hanno sequestrato circa 23.000 prodotti di varia natura
contraffatti e privi dei requisiti di sicurezza posti in
vendita a Napoli. Per rendere ancor più incisiva
l'azione di contrasto, nell'area interessata
dall'operazione situata nei pressi di piazza Garibaldi a
Napoli sono confluiti anche i finanzieri dei reparti di
Afragola, Portici ed Ischia. Sono stati ispezionati numerosi
ingrossi e negozi gestiti da cittadini di origine asiatica
molti dei quali già noti per aver commercializzato in
passato articoli importati dalla repubblica popolare cinese
senza i prescritti requisiti di sicurezza o, addirittura,
contraffatti nel marchio e nei modelli. Gli elementi
informativi hanno così trovato puntuale conferma durante
le perquisizioni tanto che i finanzieri, al termine
dell'intervento, hanno sottoposto a sequestro un ingente
quantitativo di giocattoli, articoli casalinghi e piccoli
elettrodomestici la cui vendita avrebbe recato grave
nocumento per la salute pubblica ed alterato pericolosamente
le regole di leale concorrenza del mercato a svantaggio
degli operatori economici "sani" per i prezzi troppo
"vantaggiosi" della merce illegale.
Per controllare i prodotti accatastati nei magazzini, le
fiamme gialle sono state costrette ad introdursi in angusti
locali sotterranei o nei sopplachi dove normalmente la merce
"sospetta" viene volutamente confusa e nascosta tra
quella "regolare" per evitare facili sequestri durante i
controlli. Complessivamente sono stati sequestrati:
- circa 4.100 giocattoli privi del marchio "ce";
- oltre 3.300 prodotti tra cui piccoli elettrodomestici,
accenditori, calcolatrici, telecomandi, occhiali, ecc.,
privi del marchio "ce";
- oltre 2.300 giocattoli raffiguranti celebri personaggi di
fantasia quali "batman", "l'uomo ragno" e
accessori per telefonia riportanti marchi palesemente
contraffatti;
- oltre 14.000 articoli di cineseria (tra cui batterie,
prodotti elettrici, chincaglieria, ecc.) privi delle
indicazioni in italiano e probabilmente importate dal
mercato parallelo dei paesi extracomunitari.
Il valore di mercato della merce sequestrata e' di oltre
90.000,00 euro. Al termine dell'operazione sono stati
segnalati all'autorità giudiziaria 7 imprenditori di
origine cinese per contraffazione, frode in commercio e
vendita di prodotti privi del marchio ce. "Era ora", ha
dichiarato soddisfatto il presidente dell'Associazione -
Movimento politico Vento del Sud Raffaele Bruno.
Napoli, 26 gennaio 2009 L'Addetto Stampa di
Vento del Sud

venerdì 23 gennaio 2009

A PICCOLI PASSI VERSO LA POVERTA' SEMPRE PIU' FAMIGLIE ITALIANE

A PICCOLI PASSI VERSO LA POVERTA' SEMPRE PIU' FAMIGLIE
ITALIANE

di Raffaele Bruno

Bisogna sempre porre molta attenzione ai cosiddetti
"piccoli fatti" di tipo economico, di quelli che si
fanno avanti un giorno si e l'altro … pure, nelle
cronache correnti. Perché sono spesso, come dicono gli
specialisti delle vicende economiche, campanelli d'allarme
relativi a fenomeni in atto di grossa entità; sono
"sintomi" del male che cova nel profondo. E un male
c'è nel profondo del tessuto sociale italiano di oggi;
ed esso si può individuare nella "marcia verso la
povertà"; o meglio, e più esattamente, verso un
impoverimento generalizzato che colpisce anzitutto il ceto
medio e vede in prima fila le famiglie mono reddito.
Così, mentre i partiti – di governo e di opposizione –
passano la maggioranza del loro tempo in estenuanti e
interminabili bracci di ferro sulle riforme costituzionali,
il "tessuto" della società italiana si degrada e si
sfilaccia.
Non rimandano ad altro concetto quei fenomeni cui ci
riferivamo all'inizio; fenomeni che in Italia non si erano
mai visti nella società italiana dal primo dopoguerra ad
oggi; fenomeni del tutto nuovi, "originali"; e dunque
tanto più difficili tanto da essere percepiti quanto a
trovare adeguata valutazione.
La storia ci insegna che all'inizio degli anni trenta
anche l'Italia dovette affrontare le ricadute della
"grande crisi" scoppiata nel 1929 negli Stati Uniti.
Anche noi italiani dovemmo tirare la cinghia e affrontare
una "stretta economica" con molte ricadute sociali
negative. Ma allora – ed ecco dove il "precedente
storico" si presta ad un analisi quanto mai interessante
– allora ci battevamo contro un impoverimento che aveva
origine da una colossale crisi che coinvolgeva tutto il
mondo occidentale, mentre oggi quello che avviene, questa
vera e propria spinta all'impoverimento, trova, proprio,
oltre la crisi economica in corso, nel "dentro"
dell'Italia, spinte e pulsioni di vario genere.
Ma quando mai si era visto in Italia, nel corso degli ultimi
anni, l'aumento impetuoso degli acquisti a rate? Per
combattere in qualche modo il carovita che incalza, si fanno
sempre più debiti da parte delle famiglie. E solo negli
ultimi sei mesi, il credito al consumo è cresciuto del 15
%. E' evidente lo stato di fatto: la famiglia di tipo
medio non ce la fa più a quadrare i conti, ad arrivare
alla fine del mese; e allora si "indebita" per
acquistare quello cui non vuole o non vuole rinunciare,
anche perché ci sono scadenze, pagamenti originati da
scelte precedenti, cambiali e mutui da onorare.
Si compra tutto a rate ormai. Il credito al consumo delle
famiglie era di poco di più di 20 miliardi di euro nel
2000; è cresciuto a 23.8 nel 2001; è arrivato a quota
28,4 l'anno successivo; al 31,2 nel 2003 e adesso marcia
verso i 36 miliardi di euro. Continuando di questo passo,
saremo al raddoppio – da 20 a 40 miliardi di euro – in
appena 5 anni.
E allora: non si comprano "sempre più a prestito"
l'auto o il frigorifero o l'antenna parabolica; ci si
indebita anche presso il supermercato o nel negozio vicino
casa, per normali prodotti alimentari; si fanno debiti – o
si chiedono prestiti – per fare la spesa.
Si diffonde e si radica sempre di più la "cultura del
debito". Una "cultura" pericolosa, quando supera –
come sta avvenendo – i limiti fisiologici; ed è un
sintomo d'allarme quando i debiti si debbono contrarre
anche per mangiare negli ultimi giorni del mese, visto che
ormai non si arriva alla terza settimana e la crisi diventa
sempre più drammaticamente spaventosa, mentre la
disoccupazione avanza e in alcune zone del Mezzogiorno
sfiora la terribile soglia del 60% tra i giovani.
Raffaele Bruno

VENTO DEL SUD ANNUNCIA CHE ALCUNI PARLAMENTARI UE CHIEDERANNO DI ENTRARE NELLA CAVA DI CHIAIANO

VENTO DEL SUD annuncia che alcuni Parlamentari Ue
chiederanno di accedere in cava Chiaiano.
Visita a Bruxelles delegazione di politici e tecnici di
Marano
Gli europarlamentari italiani chiederanno di accedere alla
cava di Chiaiano e di incontrare il procuratore capo di
Napoli, Giandomenico Lepore. Questo quanto deciso a
Bruxelles dove una delegazione anti-discarica è stata
ricevuta al Parlamento europeo dai deputati Monica Frassoni,
Giulietto Chiesa, Vincenzo Aita, Claudio Fava, Umberto
Guidoni e Roberto Musacchio. La delegazione (composta dal
sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, dall'assessore
comunale di Marano, il geologo Giovan Battista de Medici,
dal rappresentante dei comitati, Massimo Esposito e dal
presidente della commissione Ambiente del Comune di Napoli,
Carlo Migliaccio), ha illustrato agli europarlamentari i
problemi legati all'accesso nella cava per definire
ulteriori iniziative per mantenere alta l'attenzione sulla
vicenda della discarica a Chiaiano.

"Abbiamo trovato la massima disponibilità degli
europarlamentari e siamo certi che il loro impegno sulla
vicenda continuerà - ha detto Perrotta che ha guidato la
delegazione in Belgio - hanno chiesto di aver accesso alla
cava e anche un incontro con il procuratore capo Lepore, ma
soprattutto mantengono la massima allerta sull'informativa
che la direzione generale ha richiesto sulla
questione-amianto".

Il gruppo è stato ricevuto anche dalla Direzione generale
Ambiente dell'Ue dove ha illustrato la situazione della cava
allo stato attuale evidenziando le loro perplessità sulla
incompatibilità di realizzare una discarica in una cava a
fossa. I tecnici del settore tecnico-legale, che si occupano
degli aspetti legati alle violazioni delle normative e delle
procedure di infrazione rispetto alle leggi europee, hanno
ribadito che stanno aspettando una risposta alla richiesta
di informativa sulle questioni legate al rinvenimento di
amianto perché ritengono che si tratti di una questione di
competenza dell'Ue sulla quale mantengono la massima
attenzione.

giovedì 22 gennaio 2009

NUOVA FRANA NELLA CAVA DI CHIAIANO

Nuovo dissesto annunciato verificatosi nell'area della
discarica di Chiaiano
Pubblichiamo una nota del Prof. Franco Ortolani. L'articolo
è disponibile anche in formato PDF. Il giorno 21 gennaio
2009 dal versante incombente sull'area di lavoro si è
originata una frana come previsto nella relazione elaborata
da G. B: De Medici e dallo scrivente il 18 gennaio 2009
nella quale l'area dalla quale si è innescata la frana
è indicata nelle figure 21, 22, 23 e 24. Il fango
staccatosi dalla parte alta della parete evidenzia ancora
una volta che i lavori eseguiti non sono adeguati e
continuano a mettere in pericolo la vita dei lavoratori. Il
fango ...

PROTESTA DI LAVORATORI DELLA FIAT ALL'UNIONE INDUSTRIALI DI NAPOLI

NAPOLI, CENTINAIA DI LAVORATORI DELLA FIAT HANNO PROTESTATO
DAVANTI ALL'UNIONE DEGLI INDUSTRIALI!
Alcune centinaia di lavoratori della Fiat Auto e
dell'indotto, sotto le sigle unitarie Fiom Cgil, Fim, Cisl,
Uilm Uil e Fismic, hanno preso parte a un presidio in piazza
dei Martiri, davanti alla sede napoletana dell'Unione
industriali. L'iniziativa è stata promossa dal sindacato
in contemporanea alla riunione del consiglio di
amministrazione del gruppo torinese nel capoluogo
piemontese. Nel corso della manifestazione, informa una nota
dei sindacati, una delegazione di lavoratori e sindacalisti
ha incontrato i vertici dell'Unione industriali. "Abbiamo
chiesto l'intervento dell'Unione - ha spiegato il segretario
provinciale della Fiom di Napoli, Andrea Amendola - per
sollecitare il Governo e Confindustria a convocare un tavolo
di discussione sul futuro dello stabilimento Fiat Auto di
Pomigliano e sull'indotto collegato. Vogliamo chiarezza
sulla definizione della missione produttiva dello
stabilimento e sui modelli da realizzare". "Un intervento
sulla crisi Fiat è importante anche per l'Unione degli
Industriali - hanno affermato - perchè dalle prospettive
dello stabilimento può dipendere la stessa ragione di
essere dell'associazione imprenditoriale".

NE' SODOMA NE' GOMORRA

NE' SODOMA NE' GOMORRA
di Umbero Franzese
Il film Gomorra è un ulteriore tassello per gettare fango
su Napoli. Val bene il libro di Saviano che denuncia ciò
che di marcio vive all'interno del nostro martoriato
Paese, ma che si insista a rivelarlo, renderlo ancora più
esplicito all'estero dopo lo schifo di monnezzopoli,
proprio no.
I panni sporchi laviamoceli in famiglia e se sono oltremodo
sporchi, liberiamocene con quel che ancora resta della
munnezza.
No a Gomorra, a maggior ragione dopo che a rappresentarla ci
sono fior fiore di malandrini.
C'è davvero da essere poco allegri nel vedersi
all'esterno raccontati da simile vergognoso cinema
nostrano. E' un ulteriore incentivo per gli aspiranti
malavitosi che aspirano a seguire le gesta di criminali
incalliti. Gomorra al cinema è un esempio da seguire quei
soggetti che deisiderano introdursi in storie di camorra.
Una denuncia per iscritto trova confini limitati, ma un
racconto filmico spazi incontrollati, anche perché la
lettura non è un bene rifugio.
Della Napoli sporca, violenta, piagata se ne parla e
straparla a iosa su giornali e radio- tv nazionali e
straniere. Sembra quasi che si provi gusto parlandone male.
Sembra che non esista altra Napoli che quella di
Sassolino,della Iervolino. E invece no, esiste anche una
Napoli diversa, una Napoli solare, pulita, onesta, ed è
quella che vive nei cuori e nelle coscienze dei napoletani
doc, dei napoletani veraci, dei napoletani che la amano e la
rispettano.
A dire peste e corna di Napoli e della sua gente bisogna
smetterla. Ci si mise di buzzo buono sin prima
dell'Unità d'Italia, quando si aspirava a mettere le
mani su quella che era la capitale di un Regno che poteva
contare su primati maia uguagliatio dai restanti staterelli
italiani.
Se ne vergognino quelli che ancora stanno a sfruttare questo
filone fatto di bieco antimeridionalismo. I napoletani
avranno pure i loro guai, ma gli altri non è che ne siano
privi. E invece tendono ancora a mettere in evidenza, come
è sempre stato, le nostre sconcezze per coprire quelle
loro.
Di qua c'è Gomorra, ma di là vive ancora Sodoma.
Entrambe furono spazzate via dalla collera celeste. E ciò
che ci auguriamo possa succedere. Stiamo facendo del nostro
meglio.


Umberto Franzese

domenica 18 gennaio 2009

IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE PREVISTO DA SPENGLER E' ORMAI ARRIVATO!

IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE PREVISTO DA SPENGLER E' ORMAI
ARRIVATO!

di Raffaele Bruno
Sta avvenendo adesso quello che fu definito molti anni fa
da Osvald Spengler il tramonto dell'Occidente. Lo avevo
letto sedicenne con non poco preoccupazione, ma ora è
arrivato. E' arrivato con la "deindustrializzazione"
con il venir meno della nostra superiorità produttiva, con
le delocalizzazioni, con la denatalità e con
l'invecchiamento galoppante. Mettiamoli l'uno accanto
all'altro, questi fattori, questi "eventi"; badiamo al
fatto che quasi tutti sono del tutto nuovi, mai verificatisi
prima nella storia dell'Occidente, alziamo lo sguardo
fuori dai nostri confini per cogliere i ritmi degli altri
sviluppi e delle altre crescite, a cominciare da quella
della Cina e non potremo non provare un senso d'angoscia.
Un Occidente vecchio, con pochi bambini, con le industrie
che chiudono o che se ne vanno altrove ubbidendo soltanto
alla legge del profitto e alla ricerca "selvaggia" – e
miope – dei massimi profitti; un' Occidente nel quale
– anche questo va detto e sottolineato con forza e con
chiarezza – imperversano vizi di ogni genere, con
anormalità sessuali che ottengono diritto di cittadinanza.
La popolazione del mondo si avvia a contare 6 miliardi e
mezzo di persone; perché cresce al ritmo di 70-80 milioni
l'anno. Ma quasi tutta quella crescita avviene fuori
dall'Occidente e qui, tra le nascite, aumenta il numero di
bambini che sono figli di immigrati del Terzo e del Quarto
Mondo.
Già questo, già solo questo, dovrebbe suscitare allarme
altissimo e far correre ai ripari.
Ma abbiamo, in tutto l'occidente, una classe dirigente
ormai composta quasi esclusivamente di imprenditori,
affaristi e finanzieri "prestati alla politica". E
così, di quel fenomeno, e di altri non meno gravi, non
meno "epocali", ai livelli decisionali che contano non
frega niente a nessuno. E la cosiddetta opinione pubblica
è quella che è; quello che vediamo intorno.
Martellata, bombardata dalle TV commerciali resa
unidimensionale al livello più basso e "mercificato";
costretta dalle ristrettezze economiche crescenti ad una
esistenza ansiosa e minimale.
Troppo pessimisti?
Può darsi.
Noi che veniamo da un'altra epoca; diremmo addirittura da
un "altro mondo" con ben altri valori e stili di vita,
forse cediamo troppo, anche per motivi anagrafici, al
pessimismo.
Ma quelli che abbiamo citato poc'anzi sono dati di fatto
che nessuno può smentire; e inducono a tutto men che
all'ottimismo. Altri vent'anni così, senza una
inversione di tendenza – che dovrebbe essere drastica,
dura, con valenze rivoluzionarie – altri vent'anni
così (e anche meno in termini di statistiche che sono,
ovunque, a portata di mano) senza un salto di qualità
adeguato, ed è facile prevedere cosa sarà diventato
l'Occidente, compreso il "centro dell'Impero" quale
sono adesso gli Stati Uniti, con tutta la loro forza
militare e la superiorità atomica.
E poi l'Occidente è in crisi grave perché i fattori
della crisi vengono dal suo interno; dai "disvalori" che
ha distillato da un paio di secoli almeno, sin dal tempo
dell'illuminismo giacobino; dal lento, graduale ma
inarrestabile emergere della superiorità dell'economia
sulla politica e dal correlativo diminuire dei ruoli, dei
poteri, della "eticità" dello Stato rispetto agli
interessi transeunti. Poi, è avvenuto che anche
l'economia è stata resa marginale. Da un lato dalla
finanza e dall'altro da quei fattori di cui abbiamo detto
sopra, sino alle delocalizzazioni che, appunto in base ad un
calcolo meramente "finanziario" di profitto, stanno
appunto deindustrializzando l'Occidente.
Questo fenomeno è ormai oggetto di interesse diffuso, ma
troviamo davvero strano come e quanto si siano ignorati i
più evidenti sintomi premonitori. Che poi sono,
"fatti" concreti, relativi al taglio incessante, un
po' ovunque in tutto l'Occidente, di decine di migliaia
di posti di lavoro.
Posti di lavoro "fissi", intendiamo; posti di lavoro di
tipo classico e diremmo "tradizionale". Di quelli che
rappresentavano continuità e sicurezza; e che quindi
permettevano di metter su una famiglia, di avere figli ai
quali assicurare studi, di acquistare una casa.
Queste erano, da secoli, le "fondamenta" del vivere
sociale in Occidente, le basi della sua solidità,
l'alimento incessante di sostegno di quella vasta area
socio-economica che veniva chiamata ceto medio e che appunto
con l'industrializzazione e con il lavoro "sicuro" era
cresciuta e si era irrobustita.
Pensiamoci bene: quello era un tratto distintivo profondo
– e assai positivo – nei confronti dell'Asia,
dell'America Latina, di quello che è poi diventato Terzo
Mondo; dove il carattere distintivo era dato da
"vertici" enormemente ricchi e da una sorta di plebe
estremamente povera.
Anche da noi, adesso, la tendenza è quella. Chi è ricco,
diventa sempre più ricco. Chi è povero sprofonda nella
miseria, nella marginalità senza speranza.
L'Occidente che "tramonta" sta diventando Terzo Mondo;
un po' Asia un pò Sudamerica. Con i suk un po'
dovunque nelle grandi città; i poveri accampati sotto
ponti e viadotti (mai visti prima!) e con gente (tantissima,
troppa) che vive "lavorando" ai semafori o vivendo di
espedienti.
Raffaele Bruno

giovedì 15 gennaio 2009

MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI VENTO DEL SUD ED ALTRE ASSOCIAZIONI A NAPOLI!

C O M U N I C A T O S T A M P A
BRUNO: MANIFESTIAMO SOTTO IL MASCHIOANGIOINO IN PIAZZA
MUNICIPIO IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI PER
CHIEDERE LE DIMISSIONI DI IERVOLINO!

Lunedì 19 gennaio 2009, alle ore 09,30, avrà luogo
una manifestazione di protesta per chiedere le dimissioni di
Iervolino e Bassolino e delle rispettive Giunte e dare la
parola al popolo napoletano e campano per scegliersi una
nuova classe dirigente dopo quindici anni di malgoverno
della sinistra.
Sull'argomento il presidente dell'Associazione Vento
del Sud Raffaele Bruno ha dichiarato:

"Invito tutti i napoletani a partecipare alla
manifestazione di protesta di lunedì 19 gennaio, alle ore
09,30 sotto il Maschio Angioino, insieme a diverse altre
Associazioni, in occasione del primo Consiglio Comunale
convocato dal Sindaco di Napoli Iervolino con la nuova
Giunta, per chiedere le dimissioni di Iervolino, di
Bassolino e delle rispettive Giunte, dopo quindici anni di
malgoverno della sinistra a Napoli e in Campania. I
Napoletani chiedono di votare e scegliersi una nuova classe
dirigente".


Napoli, 15 gennaio 2009
L'Addetto Stampa di Vento del Sud

VENTO DEL SUD OSPITA LA RELAZIONE DEL PROF. ORTOLANI CONTRO LA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI CHIAIANO!

VENTO DEL SUD PUBBLICA LA RELAZIONE DEL PROF. ORTOLANI
CONTRO LA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI CHIAIANO!
° Una volta allestita a discarica la cava del poligono di
Chiaiano, trascorsi 15, 20 anni si disperderà materiale
inquinante nella falda acquifera, a causa del deterioramento
della guaina di impermeabilizzazione.

° Esiste un reale pericolo di crollo delle pareti. Gli
errori contenuti nelle indagini fatte eseguire dall'ARPAC
su richiesta del commissario di governo portavano ad un
progetto completamente sbagliato. Lo spessore del tufo che
può staccarsi dai costoni è di almeno 20 metri, dunque
le reti messe a protezione delle pareti con chiodi lunghi 3
metri non sarebbero sufficienti a contenere tale volume.

° Nel 1999 nella cava di cupa Fragolara, a 300 metri di
distanza dalla cava del poligono, è avvenuto il crollo di
una parete con il distacco di 5000 / 6000 metri cubi di
tufo. Il 13 ottobre, durante l'unico accesso consentito ai
tecnici, è stato fatto presente ai militari ed ai civili
che erano a rischio della loro vita a causa del possibile
distacco di grossi volumi di tufo dalle pareti della cava.

° Esiste altresì il pericolo di distacco di colate di
fango al di sopra delle pareti di tufo.

° Alla fine di ottobre , in segutio ad un'operazione di
sbacamento del terreno, è stata trovata una collinetta con
sacchi di amianto e altri rifiuti di vario genere. Ortolani
ha sottolineato la necessità di eseguire dei controlli al
di sotto della collinetta. In passato, i prof.ri Ortolani e
De Medici hanno più volte fatto presente che si sarebbero
dovute effettuare delle verifiche non solo sul fondo dellla
cava da adibire a discarica, ma in tutta l'area
circostante.

° Durante la sua ricerca, il prof. Ortolani ha preso in
considerazione delle cave poste a 200 / 300 metri di
distanza dalla cava del poligono durante un arco di tempo
che va dal 1994 al 2006.
Rilievi satellitari a costo zero (Google Earth disponibile
su internet), richiesti dai tecnici e non attuati,
consentivano di rilevare lo stato ambientale del territorio.
Dalla ricerca del professore è stato messo in evidenza
che 1 milione e mezzo / 2 milioni di metri cubi di
materiali sono stati sversati nelle cave vicine alla
costruenda discarica. Non è possibile conoscere la natura
di tali materiali, dunque occorrerebbe fare delle verifiche
in tal senso.

° A meno di 200 metri dal Secondo Policlinico è stata
sequestrata , 12 novembre '08, una cava adibita a
discarica. Ortolani ha fatto notare che quello che ha potuto
constatare la GdF sono stati solo pochi metri in superficie.
C'erano almeno 50 metri in profondità che non sono stati
presi in considerazione.

° A 700 metri circa dall'Ospedale Monaldi è presente
un'altra cava: anche in questo caso, nel corso degli anni
si è verificato un riempimento degli spazi lasciati vuoti
dall'attività estrattiva del tufo. In pratica, i camion
uscivano dalla cava pieni di materiale tufaceo ed entravano
all'interno della cava non vuoti, ma pieni di altro
materiale (il prof. continua a sottolineare che non conosce
la natura di tale materiale). I comuni cittadini
assistevano, dunque, ad un vero e proprio ciclo industriale
che non destava sospetti. Una volta portato a termine il
riempimento, il tutto è stato ricoperto con del terreno e
la vegetazione cresciuta col tempo sopra quell'area ha
fatto sparire ogni traccia della precedente attività.

A questo punto, il prof. Ortolani si è domandato se ci sia
una relazione tra questa attività e l'incidenza di
alcune gravi patologie rilevate nelle zone limitrofe.

L' intervento del professore continua con importanti
considerazioni riguardo la legislazione speciale in tema di
emergenza rifiuti attuata dall'attuale governo nella
regione Campania.

Il prof. Ortolani ha ribadito che il suo operato è stato
condotto nel totale rispetto dell'ambiente e soprattuto
delle leggi. Il professore ha richiamato all'osservanza di
quello che non è derogabile, cioè le disposizioni di
natura tecnica

mercoledì 14 gennaio 2009

NAPOLI NON E' PIU' LA CAPITALE DEL FALSO!

NON E' PIU' NAPOLI LA CAPITALE DEL FALSO
"MADE IN ITALY"? NO, IN CINA MA E' UNA COPIA PERFETTA
di Raffaele Bruno
_ Altro che rotto, il mercato è in frantumi. I cinesi si
muovono sul mercato italiano e mondiale con una
spregiudicatezza tale da copiare perfino il marchietto (Ce)
dell'Unione europea spacciato per "China Export".
Finchè non vedi le copie, però, uguali in ogni piccolo
dettaglio, non puoi capire davvero. Perché è tutta lì
la concorrenza impossibile. Una concorrenza sleale che
colpisce la nostra produzione in ogni settore, dai vestiti
alle macchine di caffè con l'omino della Bialetti, dal
cartoccio dei cioccolatini Ferrero Rocher ai gioielli d'oro
di Vicenza ai rubinetti di Lumezzane. Va a scheggiare
pericolosamente perfino quella che è l'ossatura del Nord -
Est e della terza Italia, nonché zone come Napoli (a Somma
Vesuviana e nella zona della Stazione Centrale, dove
l'Associazione - Movimento Politico Vento del Sud ha avviato
una petizione popolare contro la concorrenza sleale dei
cinesi), in Puglia a Barletta e a Foggia, ma anche in tutto
il Nord ricco e industrializzato. Tutto quel tessuto di
fabbrichette e di piccole imprese che avevano conquistato il
mercato mondiale inventando macchine che offrono soluzioni
semplici a problemi complicati. E che oggi si vedono rubare
ampie quote di mercato dalle "loro" macchine coi "loro"
marchi vendute a metà prezzo.
Lungo i vicoli napoletani e nei Paesi vesuviani sono
scomparse le addette alla produzione di borse, scarpe e
cinture. Almeno per quanto riguarda la produzione, Napoli
non è più la capitale del falso: gli oggetti
contraffatti vengono importati dalla Cina o costruiti in
loco in laboratori che non si vedono, ubicati nei sottoscala
e negli atri dei negozi cinesi che stanno sorgendo a
migliaia. A questo fenomeno non corrisponde però un calo
dei capi contraffatti sulle bancarelle e sui marciapiedi:
borse, magliette, ombrelli, macchine fotografiche e
portafogli si vendono ugualmente.
La novità è che questi articoli sono ora prodotti in
larghissima parte in Cina, a costi molto più bassi perfino
rispetto dei laboratori napoletani "in nero". Tutti gli
scantinati di Soma Vesuviana ed altri paesi del Vesuviano
nella provincia di Napoli, da qualche anno, sono anch'essi
abitati da cinesi Qui tutto sa di stoffe, ago e filo. Ma dal
'95 si declina all'orientale. Come Prato, che produce il
mede in Italy destinato a target medio alti, così San
Giuseppe (target medio basso) ha subito una vera e propria
invasione, con una concorrenza davvero sleale. Basti pensare
che se un pantalone "orientale costa mille delle vecchie
lire, uno italiano costa seimila lire. "I cinesi si sono
insediati in questo modo nel nostro mercato - spiega Enzo
Speranza, presidente del Consorzio di imprese vesuviane -
per lo più nel settore tessile e dell'abbigliamento, che
per il 90% è orami nelle mani dei cinesi. Quello che gli
italiani cuciono in 4 - 5 giorni i cinesi lo cuciono in 24
ore. Quest perché - prosegue Speranza - noi la manodopera
non la sfruttiamo, non lavora 20 ore su 24. dopo la fase
degli anni novanta dell'insediamento e del lavoro da
terzisti, gli imprenditori del Sol Levante da trasformatori
sono diventati produttori e oggi anche distributori. Anche
il commercio all'ingrosso, come quello a dettaglio, è
ormai completamente nelle mani degli orientali. A San
Giuseppe non hanno aperto qualche ristorante o qualche
negozio con le lanterne rosse all'esterno, conclude
Speranza, sono venuti a fare il nostro stesso mestiere e in
una fase economica difficile, con la mancanza di condizioni
per lo sviluppo, ci hanno ampiamente superato ed ora molti
di noi lavorano per loro o devono chiudere".
La ricetta dell'Associazione - Movimento politico Vento del
Sud e contenuta nella petizione popolare rivolta al Governo
sembra chiara e articolata. E potrebbe avere un grande
successo (come è avvenuto a Napoli) se essa sarà
divulgata il più possibile:
• Aumentare la tassazione dei capitali agli imprenditori
che aprono aziende all'estero e sugli utili giganteschi che
ne ricavano;
• utilizzare le somme così tassate per realizzare un
fondo sociale da mettere a disposizione delle fasce più
deboli della società con un salario minimo di inserimento
sociale ai giovani da impegnare in opere di pubblica
utilità;
• controllare costantemente le condizioni dei luoghi di
lavoro e le condizioni in cui i lavoratori svolgono la loro
opera sotto il profilo dei tempi, delle modalità e del
salario ad essi corrisposto;
• controllare costantemente le condizioni della merce
prodotta in loco o importata dai Paesi asiatici;
• chiudere i negozi, le fabbriche ed i centri commerciali
cinesi, presenti in Italia, che non siano conformi allenorme
sanitarie, fiscali, previdenziali ed alla legislazione
sindacale.
Raffaele Bruno

martedì 13 gennaio 2009

AMIANTO: IL MALE CHE NON SCOMPARE

Amianto il male che non (s)compare

Presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università
di Roma3 si è svolta l'assemblea / dibattito organizzata
dal Comitato 5 aprile per la Sicurezza e la Salute sul
Lavoro, relativa alla questione amianto. L'assemblea
pubblica aveva un titolo significativo che risaltava su
locandine e volantino che hanno pubblicizzato l'iniziativa
"AMIANTO, IL MALE CHE NON (S)COMPARE - LAVORO AMBIENTE
SALUTE". Si è parlato anche della discarica di Chiaiano,
dove sono stati trovati tonnelate di amianto contenuto in
sacchi marcati ENEL. A dimostrazione che a scaricare in
migliaia di discariche tossiche e nocive in Campania erano
anche Aziende di stato e ditte del Nord.

SICUREZZA STRADALE: AUMENTA LA GUIDA IN STATO DI EBREZZA

SICUREZZA STRADALE, 950 DENUNCE PER GUIDA IN STATO DI
EBREZZA E 75 VEICOLI SEQUESTRATI
Oltre 950 denunce per guida in stato di ebrezza, 176 per
guida sotto l'influenza di sostanza stupefacenti, 75 veicoli
sequestrati: sono queste cifre a sintetizzare l'attività
della polizia stradale sulle strade di ampania e Molise nel
corso del 2008. I dati parlano di una diminuzione degli
incidenti stradali del 5,3% (848 in meno) rispetto al 2007,
mentre gli incidenti con lesioni e persone ferite sono
calati dell'8,6% (520 in meno). "Si tratta di dati in linea
con la media nazionale" spiega il dirigente del comparto
mobile della stradale Ciro Nobile, che ha presentato i
risultati delle attività del 2008. Dai controlli
effettuati nei soli fine settimana, è emerso che circa il
4,2% delle persone fermate era positivo al test alcolemico,
mentre in 33 sono risultati sotto l'effetto di sostanze
stupefacenti. "L'attività della stradale - spiega ancora
Nobile - si è rivolta anche ai studenti delle scuole, per
cercare di educare i ragazzi ad una guida prudente e sicura.
In questo settore continueremo ad impegnarci, anche in
sinergia con l'assessorato ai Trasporti della Regione
Campania, nel corso del 2009. Abbiamo poi in cantiere anche
l'idea di trasportare la tecnologia del 'tutor' dalle
autostrade alle strade statali ad alta incidentalita'".
Proprio in questo campo, gli agenti hanno ritirato 36
patenti a guidatori che, per evitare la ripresa dei veicoli
da parte del tutor, avevano impegnato la corsia d'emergenza.
Infine nel corso delle operazioni di controllo sono stati
sequestrati 118 chili di sostanze stupefacenti, 40 chili di
materiale esplodente di quarta e quinta categoria e 449
pezzi di fuochi pirici non pesati, mentre 186 veicoli sono
stati sottoposti a sequestro preventivo e 114 persione
fermate per associazione a delinquere finalizzata alla
truffa e danni informatici.

lunedì 12 gennaio 2009

CI RIMARRANNO SOLO GLI OCCHI PER PIANGERE!

CI RIMARRANNO SOLO GLI OCCHI PER PIANGERE

di Umberto Franzese

Francesco II, lasciando la sua Città, rivolgendosi ai
napoletani, dopo che gli era stato sottratto il regno con la
forza, ebbe a dire: "Vi rimarranno solo gli occhi per
piangere".
Arrendendoci all'islamismo jiadista che invade le nostre
piazze, pervade i nostri luoghi di culto, ci rimarranno solo
gli occhi per piangere.
La democrazia di pace consente le invasioni dei nuovi
barbari. Resta inerte, indifesa, passiva alle ondate di
aggressori, di occupanti, di oppressori.
La democrazia non ci difende da chi ci assale, ci
aggredisce. La democrazia non si cura della inviolabilità
dei suoi confini, della sovranità del sacro suolo dei
Padri, della integrità delle proprie comunità, della
salvaguardia delle sue identità, della tutela dei nostri
valori. Non si preoccupa dell'imbastardimento della nostra
civiltà, della difesa dei nostri simboli, del nostro
Credo. Ai nuovi barbari bisogna far capire con le cattive,
che qui sono in casa nostra, che qui bisogna osservare le
nostre leggi, che qui bisogna rispettare cose che a loro non
appartengono, perché sono frutto del nostro ingegno e del
nostro lavoro.
E' la nostra, una democrazia boccheggiante, perché
governo di ruffapopolo, di manipolatori, di mediocri, di
mestatori, di corrotti e corruttori, di avidi,
d'impostori.
Questa nostra democrazia deresponsabilizza, favorisce la
decomposizione dei valori, la degenerazione dei costumi.
Questa democrazia erode le istituzioni. E' una democrazia
che spinge alla libertà religiosa. E là dove di
religioni ce ne sono molte, non ce n'è alcuna. Questa
democrazia produce credenze non fede. Col pluralismo le
religioni avvizziscono e poi scompaiono. E se c'è
concorrenza di fedi, di religioni, vince chi offre il
prodotto migliore. Laddove ci sono tanti dei, non c'è
alcun Dio vero. Dove ci sono tanti dei, ci sono troppe
domande, troppi desideri inappagati. La religione non nasce
da gruppi o sottogruppi. La religione non spunta dove
sorgono blande credenze, Non nasce semplicemente, non
s'impone, non si attizza, non si propone, non si offre al
migliore acquirente. La religione non è un prodotto
dell'uomo. Dove c'è crisi d'identità, dove c'è
crisi di valori, dove c'è crisi di fede, non c'è
religione che tenga. Non esiste né esisterà mai un dio
che si occupa degli affari della gente, che si occupi di
noi, del nostro particolare. Il Dio vero è energia
impersonale, è essenza pura, è forza silenziosa. Il Dio
vero è fuori da ogni logica razionale, esistenza infinita,
disegno intelligibile, affermazione indefinibile. Il Dio
vero è motore che muove, genera forza, vitalità. Crea
eroi, martiri, santi.
La democrazia senza religione vuole la pace, promuove la
pace generando la guerra. La guerra nei posti più remoti
della terra. E si serve dei soldati di pace. I soldati di
pace per la guerra. E non i soldati di guerra per la pace. I
soldati abili alla guerra sono soldati di pace perché là
dove c'è guerra spazzano via la guerra. I soldati di
pace sono incapaci di tenere lontano la guerra, di
difenderci e di difendersi da chi porta la guerra. Dopo la
guerra viene la pace. Con la pace arriva la guerra e chi non
è preparato alla guerra è destinato a soccombere. Abele,
se vuole sopravvivere, si liberi di Caino. Chi crede, al
giorno d'oggi, di vivere una lunga vacanza, sbaglia i suoi
calcoli. Al mondo ci sono più guerre che nel corso
dell'ultimo conflitto mondiale. Guerre civili, guerre
intestine, guerre tribali, guerre intercontinentali. Guerre
per soffocare, guerre per terrorizzare, guerre per
annettere, guerre per sottomettere, guerre per
spadroneggiare, guerre per arricchire, per spogliare,
dominare, tiranneggiare. Se non vogliamo perire prepariamoci
ad essere buoni soldati di guerra.

domenica 11 gennaio 2009

PUBBLICHIAMO LA LETTERA CHE I CITTADINI DEL PRESIDIO DI CHIAIANO HANNO PRESENTATO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Pubblichiamo la lettera del Comitato Civico "Rosa dei
Venti" consegnata al presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano.
Signor Presidente,
facendo seguito alle Sue dichiarazioni in merito al bisogno
di trasparenza nella Pubblica Amministrazione per garantire
che venga perseguito l'interesse pubblico e non quello di
pochi "eletti" evitando altresì lo spreco di danaro
pubblico, ci chiediamo come mai tutto ciò non viene
attuato e non viene da Lei sollecitato per quel che concerne
la vicenda Chiaiano. Qui, suoi concittadini definiti dai
media "facinorosi" sono da mesi alla ricerca di
soluzioni alternative che possano prima di tutto garantire
il diritto alla salute, così come previsto dall'art. 32
della Costituzione italiana, ed evitare inoltre lo sperpero
di danaro pubblico. Lei non ci crederà, Signor Presidente,
ma esistono soluzioni che risolverebbero in maniera
definitiva il problema dei rifiuti nella Sua Regione.

Una buona politica di RIDUZIONE degli imballaggi e la
cultura del RIUSO sono i primissimi passi da fare seguiti da
una RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA ed il relativo
trattamento di RICICLO delle frazioni "differenziate e
non" mediante impianti di COMPOSTAGGIO, peraltro già
presenti in Campania, e impianti di trattamento a freddo dei
rifiuti tipo "Centro Riciclo di Vedelago" in funzione
nella provincia di Treviso. Questo tipo di impianto permette
di avviare al riciclo e di riciclare il 99% circa della
frazione "secca", cosa più eclatante è che in
Campania i sette impianti di CDR potrebbero essere
convertiti in tempi brevi (6 mesi) e con una spesa contenuta
(10 milioni di euro) in impianti di trattamento a freddo
tipo Vedelago. Questo tipo di gestione dei rifiuti è
fortemente caldeggiata dall'Unione Europea ed inoltre
creerebbe un indotto di piccole industrie per il riciclo dei
materiali che permetterebbe l'occupazione di molta gente
alleviando un'altra piaga della nostra Regione: la
disoccupazione.

Al contrario, il piano rifiuti previsto dal Governo italiano
per la Campania, non tutela la salute dei cittadini, prevede
un enorme sperpero di danaro pubblico (circa 5 mld di euro)
favorendo l'arricchimento di pochi (lobby degli
inceneritoristi) e soprattutto non permette una soluzione
definitiva alla questione rifiuti in quanto un terzo dei
rifiuti bruciati negli inceneritori ci ritorna sotto forma
di ceneri altamente tossiche da smaltire (in discarica!).
Tutto ciò per far sì che pochi "eletti" possano
arricchirsi percependo i contributi CIP6 per ogni tonnellata
di rifiuti bruciata condannando a morte migliaia di
cittadini a causa dell'inalazione di nano particelle
inevitabilmente (non c'è filtro che tenga) prodotte
dagli inceneritori.

Signor Presidente, ponga fine a questo scempio, d'altronde
quando nel 1998 Lei era Ministro dell'Interno la Sua
ordinanza n°2774 prevedeva la raccolta differenziata al
35% ed il conferimento dei rimanenti rifiuti agli impianti
di CDR ed il successivo incenerimento precisando che
l'incentivo CIP6 sarebbe spettato solo sull'energia
prodotta al massimo con il 50% dei rifiuti urbani della
Regione. Invece l'0rdinanza è stata stravolta da abili
mani conducendo la Campania in questa situazione; a tal
proposito Le caldeggiamo vivamente la lettura del libro
"ECOBALLE" di Rabitti che spiega chiaramente tutti i
passaggi della vicenda dal 1993 ad oggi.

La tecnologia si è evoluta, possiamo riciclare il 99% dei
rifiuti avendo un bassissimo impatto ambientale, cosa
aspettiamo?

Le alleghiamo alla presente un DVD con un documentario in
cui i "facinorosi" di Chiaiano illustrano i problemi e
le soluzioni dimostrando che la nostra non è una protesta
sterile e manovrata bensì spontanea e ricca di soluzioni.

L'idea di allestire una discarica all'interno
dell'unico polmone verde della città di Napoli, a
ridosso delle abitazioni (poche centinaia di metri dalla
cava in questione) e non avendo a disposizione
un'infrastruttura viaria adeguata, è solo da definirsi
scellerata.

Inoltre, come Presidente del CSM, dobbiamo informarLa che
abbiamo depositato il giorno 29 ottobre 2008 alla Procura di
Napoli una denuncia relativa alla presenza di grossi
quantitativi di amianto nella zona interessata dai lavori di
allestimento della discarica. Appena dopo il deposito della
nostra denuncia, il sottosegretario Bertolaso, dopo aver
movimentato in maniera inadeguata, per circa diciotto
giorni, l'amianto ritrovato e cercato di occultare lo
stesso in una vasca scavata per l'occasione in un terreno
non precedentemente espropriato, decide di avvisare il
reparto NOE dei Carabinieri. Successivamente con un articolo
apparso sul giornale "Repubblica" del giorno 3 novembre
2008 il Generale Giannini dichiara pubblicamente il
ritrovamento a Chiaiano di circa DIECIMILA TONNELLATE DI
AMIANTO. A seguito di tutto ciò la Procura non ha ritenuto
di porre sotto sequestro l'area (così come è avvenuto
per altri ritrovamenti di materiali altamente pericolosi)
non accertando di chi fosse la proprietà del terreno
interessato dagli sversamenti illeciti né tantomeno
cercando di identificare i responsabili di tale disastro
ambientale. Per questa zona è auspicabile solo una
BONIFICA in quanto la popolazione limitrofa è già stata
esposta a sua insaputa ad inquinamento da sostanze
cancerogene.

La questione è stata anche portata al parlamento italiano
dal deputato Franco Barbato dell'IDV dopo il diniego
ricevuto insieme con l'On. Monica Frassoni,
europarlamentare, ad entrare nella cava per un sopralluogo.
Tutto ciò non ha sortito nessuna reazione da parte di
politici e/o magistrati, tutto normale! Meno male che si
auspica trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione.

Adesso anche Lei è a conoscenza delle nostre ragioni,
speriamo intervenga in merito altrimenti vorrà dire che
non ha a cuore le sorti dei suoi concittadini e che le sue
parole (trasparenza, interesse pubblico) sono solo di
circostanza.

In attesa di una concreta risposta le porgiamo i nostri
saluti.

sabato 10 gennaio 2009

A CHIAIANO SI PIANIFICA LA NUOVA MOBILITAZIONE!

BRUNO DI VENTO DEL SUD: A CHIAIANO SI PIANIFICA LA NUOVA
MOBILITAZIONE

Nuova assemblea al presidio del Poggio Vallesana per
riorganizzare la mobilitazione antidiscarcia. Questo il
senso dell'iniziativa che quest'oggi prenderà luogo a
Chiaiano nella ormai storica piazza di quella che potrebbe
essere definita la resistenza dei comitati antidiscarica
all'apertura del megainvaso da 700 mila tonnellate e al
DdL 90 trasformato in legge il 14 luglio dello scorso anno.
Il no di Chiaiano e Marano non conosce soste e in
concomitanza con le indiscrezioni che vogliono l'apertura
della discarica imminente, i comitati scendono in piazza fra
qualche ora. L'appuntamento è previsto per le 18:30. Un
nutrito gruppo di manifestanti potrà discutere e
programmare le nuove azioni di dissidenza civile. Nel
volantino distribuito in questi ultimi giorni emergerebbe
una strana consapevolezza: i Comitati cominciano a pensare
che la scomparsa dei cassettoni per le strade, cassettoni
che dovrebbero contenere l'umido, è legata ad una scelta
precisa del sottosegretario Guido Bertolaso. Come se la
volontà fosse quella di riempire le strade di spazzatura.
Proprio nel volantino di pubblicizzazione dell'iniziativa
di quest'oggi si leggono queste parole, come
interpretazione dei pensieri del supercommissario: «vuoi
vedere che se lasciamo i cittadini di Chiaiano e Marano
sotto cumuli nauseabondi di rifiuti, questi accoglieranno
l'apertura della discarica come una liberazione invece di
fare casino». Evidente, invece, appare la realtà dei
fatti. I cassonetti per le strade di Chiaiano latitano
davvero, su questo non ci piove. Ma il problema della
gestione di questi è legato chiaramente alla gestione
della raccolta differenziata e alla consapevolezza che il
piano di raccolta porta a porta non è decollato. Ci sono
cittadini, infatti, che affermano di aver ricevuto si dei
contenitori per la plastica ma non quelli della carta.
Incoerenze che dimostrano un'unica cosa certa. A Chiaiano,
soprattutto, ma in generale in tutta la città, si è
molto distanti dal poter considerare il caso rifiuti chiuso.
Nel frattempo, si attende l'apertura della discarica. "Noi
siamo pronti, ha dichiarato Raffaele Bruno, Presidente di
Vento del Sud, da nove mesi in lotta contro l'apertura della
discarica di Chiaiano, ci troveranno mobilitati e nno faremo
un passo indietro".

venerdì 9 gennaio 2009

L'EUROPA CHE SOGNIAMO!

L'EUROPA CHE SOGNIAMO
di Raffaele Bruno
Siamo convinti che all'Europa serva un salto di qualità
per essere all'altezza dei tempi, delle nuove sfide che si
impongono e alle quali non possiamo sfuggire; né
rispondere continuando così, con il "profilo basso" che
sinora si è adottato. Mi riferisco alla "sua" concezione
del modello di sviluppo. Un "colosso" economico e
commerciale, che è un nano politico e un verme militare e
che si fa imporre dall'America tutte le scelte strategiche
di fondo, anche quelle che si disegnano per i prossimi
decenni per il futuro di aree per noi essenziali, come sta
avvenendo nei Balcani. E se la fa imporre dalla Nato, ormai
diventata il "braccio armato" degli Stati Uniti, giudice e
boia al tempo stesso, che bombarda come e dove vuole, senza
neanche prendersi il fastidio di dichiarare guerre.
L'Europa conta circa quattrocento milioni di persone. Con il
"processo di allargamento" in atto, diventerà un aggregato
formidabile di oltre cinquecento milioni di persone; è
assurdo, è vergognoso che non esca dalla sua condizione
attuale di vassallaggio, di "minorità", di vera e propria
sovranità limitata. E che forte delle sue tradizioni
civili e culturali, non esprima anche una concezione
dell'uomo, del mondo, della società, di uno specifico
"modello di sviluppo" in alternativa a quello dominante ed
egemone, il modello liberal - capitalistico.
Quando si parla di concezione della vita e del mondo e di
modello di sviluppo, bisogna poi guardare alle conseguenze
che ne derivano, ai risultati concreti che si ottengono.
E le conseguenze e i risultati ci dicono che in questo tipo
di mondo, anche a causa della crisi economica in atto: chi
è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero
diventa sempre più indigente, emarginato e disperato. Che
il capitale corre là dove rende di più in base alla
legge del "massimo profitto" e, dunque, che 250 milioni di
bambini e di adolescenti (statistiche ufficiali,
dell'Unicef) e 400 milioni di donne (statistiche ufficiali
dell'OIL, di Ginevra) lavorano in media per un dollaro al
giorno in condizioni di sfruttamento schiavistico. Da tre
anni l'euro di Prodi ci ha resi tutti più poveri, mentre
si sono arricchiti capitalisti e banchieri. Noi
socialpopolari vogliamo portare in Europa - che è lo
strumento; che è il "livello" indispensabile per incidere
in un mondo che già conta quasi sei miliardi di abitanti e
cresce al ritmo di 90 milioni di persone l'anno – vogliamo
portare, dicevamo, la contestazione nostra al liberal -
capitalismo. E, contro la egemonia di questo "orrore
economico", portare avanti la denuncia del "costo
esistenziale" che esso impone a tutta l'umanità. Un costo
sempre più alto e sempre più "calato" nel vissuto
quotidiano di un numero crescente di persone e
condizionante, ormai, l'intero mondo contemporaneo.
O si interviene subito correggendo la rotta o l'Europa con
la sua anima ed il suo spirito, la sua forza e la sua
specificità, sarà risucchiata inevitabilmente,
inesorabilmente, dalla sub-cultura e dai disvalori perversi
della società mercantile che avanza ad ogni livello.
Siamo arrivati al punto che all'Europa si vogliono imporre
perfino gli alimenti da usare! Non solo ci fanno fare le
guerre decisive altrove - e si sa bene da chi - ma tentano
di imporci anche quello che dobbiamo portare in tavola: le
banane delle Multinazionali americane; le carni degli
animali allevati con gli ormoni; i prodotti agricoli
"geneticamente modificati".
E così un'altra delle nostre "Tradizioni" rischia di
essere spazzata via; quella legata ai cibi naturali (per
come li conosciamo da secoli) che, a loro volta, sono il
frutto - anche culturale - di un rapporto "nostro" (vanto ed
orgoglio soprattutto dell'Europa) con il territorio e con le
sue "radici"; con l'agricoltura intesa non soltanto come
produttrice di alimenti ma "prima linea" del mondo rurale
nel suo complesso e nella sua ricchissima, plurimillenaria
complessità.
A tale proposito diventano profetici i versi "Contro
l'Usura" di Ezra Pound: "Il tuo pane sarà straccio vieto,
arido come carta, senza segale né farina di grano
duro...".C'è una tendenza sconcertante che sta diventando
"pensiero unico" e pensiero "politicamente corretto" - e
cioè, nonostante le smentite crescenti della realtà:
che, alla fine, tutto sarà aggiustato dalla "Mano
invisibile" del libero Mercato, mentre, alla fine, per dirla
con Keynes, sembra più facile prevedere che invece saremo
tutti assediati dalla miseria e dalla disperazione sociale.
Perché le smentite ci sono; e non soltanto nella realtà
che abbiamo già indicato, sia pure per sommi capi, ma in
alcune statistiche terribili, autentico atto d'accusa su
come vanno le cose: ormai da molti anni, il 20% della parte
più ricca della popolazione mondiale si divide l'83/'84
per cento del reddito di tutta la Terra mentre il 20 per
cento della parte più povera, ne riceve solo l'1,4 –
l''1,5 per cento. Le briciole! Subito dopo i più ricchi,
nella seconda fascia del quinto dei popoli del mondo,
abbiamo l'11,7 per cento del prodotto mondiale mentre la
terza fascia - sempre del 20% della popolazione - dovrebbe
"vivere" con il 2,3 per cento. Questo è dunque un modo
ingiusto; terribilmente ingiusto. E chiunque sceglie l'area
del liberismo, del capitalismo e del "libero Mercato",
accetta e "sottoscrive" innanzitutto questa realtà e
quelle cifre; e accetta il "nuovo schiavismo" che ne deriva;
e le delocalizzazioni industriali che ne vengono autorizzate
ed anzi scatenate; e la disoccupazione che inevitabilmente
ne è la conseguenza; e il "lavoro minorile" che ci invade
di prodotti che sono non solo a basso costo, come dicono gli
economisti, ma sono - come diciamo noi - a costo altissimo
di sfruttamento, di lacrime, di sofferenze inaudite.
L'Europa deve quindi mettere - rimettere in discussione,
sulla base dell'analisi critica più vigorosa sulla scorta
di "quelle" cifre e di questa situazione drammatica, tutta
l'intelaiatura attuale non solo degli "aiuti alla
cooperazione dello sviluppo" (che hanno quasi sempre
obbedito alla legge sconcertante secondo la quale si tratta
"di soldi dati dai poveri dei Paesi ricchi ai ricchi dei
Paesi poveri) - ma dell'intero sistema finanziario e
bancario che è così miseramente fallito alla prova dei
fatti. Rimettere dunque in discussione la struttura
dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC); del Fondo
Monetario Internazionale (FMI), diventato "gendarme" del
nuovo ordine capitalistico mondiale, e della Banca Mondiale
(BMI). Attraverso una più accentuata ed organica presenza
dell'Europa, delle sue strutture economiche e commerciali
dei suoi "flussi" finanziari. Dal Medio Oriente, dove
continua la vergogna della "proibizione" ai Palestinesi di
avere una loro terra e un loro Stato - ai Balcani,
insanguinati dalla spietata "guerra della Nato" - a tutta
l'area sterminata del Terzo e Quarto Mondo, dove comandano
solo le strutture mondialiste asservite agli interessi dei
"poteri forti" delle Multinazionali. L'Europa non c'è;
l'Europa è assente. Mentre dovrebbe esserci con forza e
con il prestigio che le danno la sua Storia e la sua
Cultura, quale una vera e propria super Patria per tutti e
di tutti, quell'Europa che da sempre sogniamo: un'
Europa – Nazione dei Popoli e non dei banchieri e dei
mercati!

giovedì 8 gennaio 2009

BRUNO: UN BENE PRIMARIO COME L'ACQUA DIVENTA UNA MERCE SOGGETTA A SPECULAZIONI PRIVATE!

COMUNICATO STAMPA
L'ACQUA DIVENTA UNA MERCE SOGGETTA A SPECULAZIONI PRIVATE!
Sull'argomento il Presidente dell'Associazione - Movimento
Politico Vento del Sud Raffaele Bruno ha dichiarato:
"Con il Decreto Tremonti, n. 112 c'è stato
l'affidamento ai privati dei servizi idrici. La norma
riguarda tutti i servizi pubblici locali in materia di
rifiuti, trasporti, energia elettrica, gas, acqua. In
pratica l'acqua non è più un bene pubblico e sociale,
come dovrebbe essere, ma diventa una merce e come tale
soggetta a speculazioni sul prezzo, sulla qualità e
quantità di erogazione.
Al contrario, noi ci riconosciamo nella tesi del
Coordinamento Nazionale "Progetto H20!, secondo la quale
"L'acqua è un bene di prima necessità ed in quanto tale
da tutelare". Il servizio idrico deve essere, quindi,
assolutamente pubblico al fine di poter garantire un'equa
ridistribuzione della risorsa in questione e socializzato
con l'obbligatorio reinvestimento dei guadagni nell'azienda
di erogazione del servizio stesso".
Napoli, gennaio 2009 L'Addetto Stampa di
Vento del Sud

martedì 6 gennaio 2009

BRUNO: CON LA SINISTRA IN CAMPANIA SIAMO AL RIDICOLO!

L'EX MINISTRO NICOLAIS INFURIATO COL SINDACO IERVOLINO SI
DIMETTE:NON C'E' AZZERAMENTO, EPPOI ESSERE REGISTRATO QUANDO
PARLO...BRUNO DI VENTO DEL SUD: SIAMO AL RIDICOLO. ORA SE NE
DEVONO ANDARE TUTTI!"
Luigi Nicolais conferma di essersi dimesso da segretario
provinciale del Pd a Napoli con una lettera a Walter
Veltroni "perchè non sono riuscito a portare a termine il
mio compito, e in un paese civile per questo ci si dimette".
"Non ho parlato ancora con Veltroni - dice - però ho
parlato con Bettini. Vedrò il segretario nei prossimi
giorni". "Era necessario un azzeramento - aggiunge - un
sostanziale rinnovamento. E invece ecco le riconferme e le
sostituzioni. E poi la soluzione intravista nei professori
universitari (la maggior parte degli assessori nuovi della
giunta Iervolino ter arriva dagli atenei campani, ndr.). Ma
i professori universitari non servono in quanto tali. Io ho
fatto tutto senza interessi personali - conclude Nicolais -
il sindaco invece mette il registratore, lo ha detto lei
stessa, quando parla con me. Se non facevo questo gesto,
entrava tutto nella melassa" Sull'argomento Raffaele Bruno,
Presidente dell'Associazione - Movimento Politico Vento del
Sud, ha dichiarato: "Ormai siamo al ridicolo. Se ne devono
andare tutti, sia al Comune di Napoli che alla Regione,
Napoli e la Campania hanno il diritto di scegliersi una
nuova classe dirigente votando a tutti i livelli in
primavera".
Napoli, 6 gennaio 2008 L'Addetto Stampa di
Vento del Sud

domenica 4 gennaio 2009

SI AGGRAVA LA QUESTIONE MORALE DELLA SINISTRA ITALIANA!

COMUNICATO STAMPA
Sull'argomento, dopo varie proteste, il Presidente
dell'Associazione - Movimento Politico Vento del Sud
Raffaele Bruno ha dichiarato:

"La recente copertina dell'Espresso è stata
fortemente d'impatto con quel titolo: "Compagni Spa",
che ha voluto accendere i riflettori sugli affari, le
clientele e i veleni, specchio di un invasivo e arrogante
potere consolidato dei comitati d'affare in cui si stanno
inabissando le giunte di sinistra, da Napoli a Firenze, (di
questa città il sindaco si è incatenato fuori alla sede
di Repubblica a Roma), da Genova a Perugina, da Trento a
Crotone, dall'Aquila a Foggia, rappresentando un vero e
proprio allarme per il clima torbido instaurato, fatto di
sospetti, pratiche spregiudicate, relazioni pericolose,
favoritismi, uso disinvolto delle regole che stanno
dilagando sulle giunte di sinistra, messe ormai nelle
condizioni di non poter più decentemente rivendicare anche
una sola parvenza di quella "diversità" diversa agli
avversari, tanto esibita in passato.
Una sinistra da caviale e bella vita, insomma, che ha
determinato una condizione prossima alla catastrofe, una
vergognosa guerra tra bande, a cominciare dalla città
simbolo di questo sprofondamento, Napoli, che ha strappato
al presidente della Repubblica Napolitano l'incitamento
angosciato a reagire all'impoverimento della politica che
affligge le amministrazioni del Mezzogiorno, in particolare.
A Napoli si sta facendo strada l'idea che esista una
vera e propria "cupola" di una città gestita insieme
da centro sinistra e centro destra congiunte, di una
spartizione degli affari e delle responsabilità, anche se
Comune, Provincia e Regione sono gestite dalla sinistra da
quindici anni. E' stato il tifo che Bassolino ha fatto
apertamente per Berlusconi sulla questione rifiuti a fare
consolidare questa tesi, ma anche la mancanza cronica di una
opposizione. Esiste di fatto, e noi lo denunciamo da tempo,
un consociativismo politico che non può che nuocere a
Napoli, alla Campania e a tutto il Mezzogiorno. Noi
cerchiamo con la denuncia giornaliera di spezzare questo
meccanismo perverso, ma presto ci potrebbe pensare un
terremoto giudiziario che sarebbe in arrivo, che dovrebbe
fare giustizia del troppo lungo malgoverno che il popolo ha
dovuto subire. Ho chiesto, intanto, le dimissioni di
Iervolino e Bassolino incatenandomi sotto Palazzo San
Giacomo e presto metterò in atto altre iniziative
clamorose ".
Roma, 4 gennaio 2008 L'Addetto Stampa di Vento
del Sud

sabato 3 gennaio 2009

BRUNO: FERMIAMO ISRAELE. INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!

COMUNICATO STAMPA
BRUNO: FERMIAMO ISRAELE !!INTIFADA FINO ALLA VITTORIA !!
Sull'argomento il Presidente dell'Associazione –
Movimento Politico Vento del Sud Raffaele Bruno ha
dichiarato:
"I bombardamenti aerei dell'esercito israeliano sulla
città palestinese di Gaza, e su tutti i territori
palestinesi hanno causato oltre 400 morti e circa 1000
feriti, un vero e proprio massacro perpetrato
dall'esercito di Israele che prova ad eliminare in maniera
definitiva l'esistenza dei palestinesi. Il governo
israeliano continua a massacrare i palestinesi, ed allo
stesso tempo decide di intrattenere relazioni solo con il
partito palestinese di Al Fatah , mentre Hamas che oggi
tutti dipingono con una banda criminale ha legittimamente
vinto le elezioni palestinesi. Oggi il vero tentativo dello
stato d'Israele che gode della complicità di diversi
governi europei e degli Stati Uniti e' quello di
cancellare per sempre i palestinesi che continuano a
rivendicare la propria terra e la fine dello stato di
apartheid che Israele ha costruito nei territori occupati
palestinesi. I territori palestinesi infatti sono ridotti ad
un insieme di vie e lingue di terra non collegate tra loro,
città isolate e attorniate dal muro della vergogna voluto
e costruito dal governo israeliano, uno stato di apartheid
razzista.
Con i territori palestinesi in Cisgiordania ridotti ad una
groviera fatta di check point israeliani e di distruzione e
miseria, la striscia di Gaza risulta essere la sola area di
continuità territoriale sotto l'amministrazione
palestinese.
Una striscia, chiusa, dove anche il mare viene vietato ai
palestinesi dall'esercito israeliano. Un blocco
quest'ultimo violato proprio poche settimane fa dalla
"Dignity" la bara a vela partita da Cipro che e'
riuscita in diverse occasioni in queste ultime settimane ad
approdare a Gaza con una delegazione di attivisti
internazionali che hanno rotto l'assedio di Gaza.
Dai territori palestinesi arriva un appello alla
mobilitazione generale per fermare lo stato d'Israele ,
l'offensiva su Gaza, ed il tentativo di distruggere la
resistenza palestinese.
Davanti ad un massacro, ad un crimine di guerra commesso da
Israele, non può esserci più nessuna equidistanza tra le
due parti in conflitto, non può esserci più nessuna
legittimità internazionale per l'operato di Israele.
Mobilitiamoci per fare pressione sugli interessi israeliani
nel nostro paese, boicottiamo Israele in tutta Italia, in
tutte le città, mobilitiamoci al fianco della resistenza
palestinese per fermare il massacro, raccogliamo l'appello
alla mobilitazione internazionale che arriva dai territori
palestinesi sotto attacco!"
Napoli, 3 gennaio 2009 L'Addetto
Stampa di Vento del Sud
(Gennaro
Natale)

venerdì 2 gennaio 2009

IL PRESIDENTE NAPOLITANO A NAPOLI

NAPOLITANO: SULLE RIFORME OCCORRE CONVERGENZA TRA FORZE
POLITICHE
"Se non avessi ritenuto possibili le convergenze sulle
riforme non avrei fatto il discorso di fine anno", ha detto
il Capo dello Stato, rispondendo alla domanda di un
giornalista.
"L'ho fatto - ha aggiunto - nella fiducia e nella
convinzione che il messaggio possa essere raccolto. Però
ho detto, e ripeto, non soltanto dalle forze politiche ma da
tutte le componenti della società, perchè quello di cui
c'è bisogno non è soltanto un impegno possibilmente
rinnovato e possibilmente convergente delle forze politiche,
ma c'è bisogno di una forte mobilitazione collettiva".
"Quindi la società può spingere la politica?", ha
chiesto un giornalista. "La società? Meglio che ciascuno
faccia e possa fare la sua parte - ha risposto Napolitano -
a concorrere ad una reazione vitale, come io l'ho chiamata,
nei confronti della crisi che nel 2009 si farà sentire
molto".