lunedì 31 gennaio 2011

venerdì 21 gennaio 2011

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI





COMUNICATO STAMPA

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI 

Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17,30, presso il Complesso Monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiglio Provinciale di Napoli, avra luogo una conferenza dell'on. PINO RAUTI sul tema: "Il prossimo scenario globale: sfide e opportunità di un mondo senza confini". Intervengo Luigi Rispoli (Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Pietro Golia (gionalista editore) Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Culturale Vento d).

el Sud

BRUNO (MISCONRAUTI): I FONDI EUROPEI HANNO ARRICCHITO TUTTI TRANNE IL SUD!


COMUNICATO STAMPA

BRUNO (MIS CON RAUTI): I FONDI EUROPEI HANNO ARRICCHITO TUTTI TRANNE IL SUD!

Sull'argomento, Raffaele Bruno, Vice Segretario Nazionale Vicario e Responsabile del Dipartimento Nazionale per le politiche del Mezzogiorno del M.I.S. con Rauti, ha dichiarato:

    "La gestione delle risorse e dei fondi europei destinati al Mezzogiorno nella Regione Campania e in tutte le Regioni del Sud d'Italia è da ritenersi penosa. Una buona parte dei fondi sono andati persi per inettitudine degli Enti responsabili, dovuto soprattutto alla mancata presentazione nei termini di progetti o alle troppe liti politiche interminabili tra le parti. Ma quei fondi che si sono incassati non hanno certo contribuito a risollevare l'economia del Meridione. Il problema è soprattutto quello di restituire al Sud la sua dimensione di "progetto politico", ovvero considerarlo come una realtà omogenea e non parcellizzata. I meridionali dovrebbero maledire fortemente quelle strategie messe in atto nel Mezzogiorno che da oltre cinquanta anni hanno arricchito tutti tranne che i meridionali stessi. La qualità della spesa per il Mezzogiorno, soprattutto sui fondi strutturali, è anch'essa risultata pessima ed anche in questo senso siamo stati educati a pensare che il problema meridionale fosse unicamente locale. Per risollevare il Mezzogiorno occorre invece riproporlo all'ordine del giorno come urgente problema nazionale".

Napoli, 21 gennaio 2011                                       L'Addetto Stampa del MIS con Rauti

WWW.MISCONRAUTICAMPANIA.IT

venerdì 14 gennaio 2011

CONFEREZA STAMPA SUL DEGRADO E LA VIOLENZA NELL'AREA DI PIAZZA GARIBALDI A NAPOLI

CONFERENZA STAMPA SU PIAZZA GARIBALDI


E' indetta per lunedì prossimo, alle ore 10.30, una conferenza stampa in piazza Garibaldi, ai piedi del monumento dedicato all'eroe dei due mondi, per denunciare lo stato di degrado di quell'area di Napoli.
All'incontro con la stampa parteciperanno il presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, il presidente dell'associazione Vento del Sud, Raffaele Bruno, e, in rappresentanza dei Comitati civici della zona, l'Avv. Carmine Ippolito.
L'incontro sarà l'occasione per verificare l'attuale stato di mantenimento dell'area di Piazza Garibaldi dopo la manifestazione che il 10 settembre scorso portò centinaia di cittadini in piazza per protestare contro il degrado della zona.

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI



COMUNICATO STAMPA

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI 

Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17,30, presso il Complesso Monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiglio Provinciale di Napoli, avra luogo una conferenza dell'on. PINO RAUTI sul tema: "Il prossimo scenario globale: sfide e opportunità di un mondo senza confini". Intervengo Luigi Rispoli (Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Pietro Golia (gionalista editore) Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Culturale Vento d).

el Sud

domenica 9 gennaio 2011

sabato 8 gennaio 2011

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI


COMUNICATO STAMPA

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI 

Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17,30, presso il Complesso Monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiglio Provinciale di Napoli, avra luogo una conferenza dell'on. PINO RAUTI sul tema: "Il prossimo scenario globale: sfide e opportunità di un mondo senza confini". Intervengo Luigi Rispoli (Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Pietro Golia (gionalista editore) Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Culturale Vento d).

el Sud

venerdì 7 gennaio 2011

BRUNO (MIS CON RAUTI): NOI NON CI UNIREMO AL CORO DELLA RETORICA E DELLE FALSITA' DEI FESTEGGIAMENTI SULL'UNITA' D'ITALIA!


BRUNO (MIS CON RAUTI): NOI NON CI UNIREMO AL CORO DELLA RETORICA E DELLE FALSITA' DEI FESTEGGIAMENTI SULL' UNITA' D'ITALIA!

mis-300x300Sull'argomento il Vice Segretario Nazionale Vicario del Movimento Idea sociale con Rauti e Presidente dell'Associazione Nazionale Vento del Sud Raffaele Bruno ha dichiarato:

"Noi non ci uniremo al coro della retorica e delle falsità dei festeggiamenti sull'unità d'Italia perché nella realtà fu una vera e propria occupazione militare e coloniale dei Savoia con l'appoggio dell'Inghilterra e di potentati economici e massoni dell'epoca. Il "Risorgimento e la successiva "unità" della nostra penisola causarono nel nostro Sud, in Sicilia e in Sardegna, stragi, rapine di risorse ingenti, stupri delle nostre donne, deportazione, emigrazione forzata. Dopo 150 anni nulla è cambiato poiché lo sfruttamento, la precarietà e la deriva sociale soffoca il nostro territorio. Combattiamo, quindi, per conquistare la dignità del nostro popolo massacrato e offeso dal malgoverno che ancora colpisce il Sud e umilia le nostre genti"!

Napoli, 22 agosto 2010 L'Addetto Stampa del MIS con Rauti

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI


COMUNICATO STAMPA
CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI 
Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17,30, presso il Complesso Monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiglio Provinciale di Napoli, avra luogo una conferenza dell'on. PINO RAUTI sul tema: "Il prossimo scenario globale: sfide e opportunità di un mondo senza confini". Intervengo Luigi Rispoli (Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Pietro Golia (gionalista editore) Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Culturale Vento d).
el Sud

MALAUNITA' D'ITALIA!


AMARA LINGUA (di Umberto Franzese)

AMARA LINGUA  (di Umberto Franzese)

    Sul finire del 1935, mentre il Paese è mobilitato contro le "inique sanzioni", si promuove, di comunanza, una "riforma nazionalista della lingua". Alle sanzioni che ci colpiscono, giova opporre anche le nostre contro-sanzioni linguistiche. Ogni Italiano deve sentire più che mai la dignità della propria lingua. Si invita, perciò, a "voltare", volgere, tradurre in italiano, i vocaboli stranieri. Gli esempi a cui si fa riferimento e che vanno prepotentemente facendosi largo, non mancano. In luogo di "pullover" i corrispettivi da opporre: sottoveste a maglia, panciotto a maglia, corpetto, maglione, farsetto. Per "standard": modello, tipo, norma, indice, regolatore. Al posto di "flirt": scherzare, frascheggiare, amoreggiare, civettare, o ancora meglio, amoretto. Da abolire "necessaire", "beauty-case" (valigetta, astuccio, custodia), "ferryboat" (treno-battello, pontone) broche, pendants, bijoux, paletot, panne, champagne, dry ed extra-dry, chef, foot-ball, dancing, goal, lift, boxe, roast-beef . Una campagna per una vera e propria "pulitura della lingua" a difesa dell'italianità, viene imbastita ed ha, come capifila, il linguista Bruno Migliorini, titolare della cattedra di storia della lingua italiana all'Università di Firenze, accademico dei Lincei e presidente dell'Accademia della Crusca; Giacomo Devoto, docente di glottologia alle Università di Cagliari, Padova e Firenze, socio dell'Accademia dei Lincei, presidente dell'Accademia della Crusca. Sia Migliorini che Devoto, che patrocinano la difesa e la tutela della lingua italiana, sono tra i maggiori linguisti del Novecento. Ambedue, oltre che di vari scritti di stilistica e lessicografia, sono direttori della rivista "Lingua nostra".

La purezza della lingua va salvaguardata. "Le parole straniere turbano l'altrimenti sano e armonico ambiente culturale". Nell'anno di grazia 2010, nel sacro nome della "cinesità", dalla  amministrazione generale per la stampa e le pubblicazioni (GAPP), agenzia governativa della Repubblica popolare cinese, è vietato l'inglese, che attraverso il commercio, la pubblicità, i mezzi di comunicazione di massa, contamina la purezza della lingua, la immiserisce, l'invalida, la turba.

In Italia come in Europa, l'inglese si fa strada  sostituendosi nel quotidiano al linguaggio comune. Non si limita l'inglese o come più comunemente viene detto, l'itanglese, ai linguaggi mediatici utilizzati nel commercio, nell'industria, al settore tecnologico, degli affari, invade anche il mondo dello sport , dello spettacolo, dell'arte penetrando nei settori più svariati, dalla moda alla gastronomia.

Ancora prima del Novecento, Soren Kierkegaard, filosofo danese, considerato il padre dell'esistenzialismo, sosteneva che la "lingua di casa, la lingua di mercato, possiede già tutti i requisiti per rispondere alle esigenze più importanti di cui abbiamo bisogno per la vita di relazione e per lo sviluppo delle nostre conoscenze, ci dà sempre strumenti per lottare con l'inesprimibile".

E Guido Ceronetti, scrittore affermatosi come traduttore di classici latini e testi biblici, rincara: "non mi rinocerontizzo nella carica sorda della neolingua dominante, no. Se i vostri figli si mostrano svogliati nell'apprendere l'inglese di tutti, favorite questa loro simpatica inclinazione. Incoraggiateli

col mio esempio di antianglofono refrattario!".

Tullio De Mauro, professore emerito dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e accademico della Crusca, ricorda che "l'art. 6 della nostra Costituzione recita che bisogna tutelare le minoranze linguistiche che sono tuttavia di antica origine, esistenti nel nostro Paese da almeno cinque secoli". E se, aggiungiamo noi, bisogna tutelare le minoranze linguistiche, tanto più va tutelata, salvaguardata la lingua nazionale. Tutela che va estesa ai dialetti regionali con ascendenze greco-latine. La tutela e valorizzazione della lingua e dei dialetti regionali va incentivata incastrandola negli ambiti accademici, culturali, scolastici. Occorre, perciò, preservarla, risanarla, se e quando occorre, da contaminazioni esterne. I dialetti locali vanno sostenuti, favoriti con leggi regionali, con contributi, sovvenzioni da elargire a gruppi, associazioni, compagnie, che privilegiano, prediligono, alimentano l'idioma nazionale o il vernacolo.

Alcuni anni fa la Società Dante Alighieri promosse un sondaggio sulle parole inglesi più inopportune nell'uso quotidiano della lingua italiana Prima fra tutte spicca weekend (fine settimana), seguito da okay ( va bene, d'accordo, benestare, conferma). Ma nel linguaggio della quotidianità troviamo termini, come: location invece di posto, posizione, collocazione; living-room, stanza di soggiorno; look ( aspetto, immagine, apparenza, espressione, trucco, abbigliamento); basket ( pallacanestro); catering (ristorazione, approvvigionamento); design ( linea, disegno, stile); educational ( educativo, istruttivo); franchising ( franchigia, privilegio, commissione esclusiva); gossip ( pettegolezzo, chiacchiera, diceria, ciarla); handicap ( svantaggio, difficoltà, impedimento, inferiorità, menomazione, disabilità); nomination ( designazione, candidatura); optional (accessorio); welfare (benessere, assistenza); work-shop ( officina, laboratorio, seminario).

Ma l'itanglese come lo definisce Aldo Gabrieli nel suo Grande Dizionario Italiano, in maniera sproporzionata e invasiva lo si trova anche in espressioni, come: Last minute (ultimo minuto), discount (punto vendita a prezzi bassi); Know- how (patrimonio di conoscenza); feed-back (retroazione a uno stimolo, risposta); stalking ( caccia, agguato).

Ma perché l'italiano, diversamente dal dialetto napoletano che i termini stranieri l'ingloba trasformandoli, li registra ma li deglutisce, è così incline all'utilizzo di inglesismi? Secondo Nicola De Blasi, professore ordinario di linguistica e dialettologia italiana presso l'Università Federico II di Napoli, perché "gli Italiani sono più sensibili alla moda corrente per nascondere una certa insicurezza. Si è passati dall'eccesso costrittivo a quello dell'abuso dei nostri giorni".

E se, aggiungiamo noi, tale abuso potrebbe scaturire da certa predilezione per delle mode d'Oltreoceano o per una scarsa padronanza della lingua conseguente all'abbandono molto parziale del vernacolo?

"Tutto può cambiare", asseriva lo scrittore Italo Calvino, autore de  "Il barone rampante", ma non il linguaggio che ci portiamo dentro paragonabile all'utero della propria madre". Seguendo la nostra predilezione spicciola per il dialetto napoletano, noi aggiungiamo: Parla comme t'ha fatto mammeta.

E' dopo la seconda guerra mondiale, grazie agli occupanti cosi anche detti, in maniera impropria, "liberatori" per via che ci portarono la democrazia a forza di bombardamenti a tappeto sulle nostre città inermi, che si diffondono gli "anglismi".  Conseguentemente si incunea il peggio del peggio delle mode, delle eccentricità, delle americanate. "L'imitazione delle lingue portò seco finalmente quelle delle opinioni. La mania per le nazioni estere  ruina una nazione, spegnendo in lei ogni amore per le cose sue. Una nazione, che troppo ammira le cose straniere alle cagioni di rivoluzione che porta seco il corso politico di ogni popolo aggiunge anche quelle degli altri popoli…Sopra cento teste voi dovete contare, in  ogni nazione, cinquanta donne e quarantotto uomini più frivoli delle donne: essi non ragionano in altro modo che in questo: si pettina meglio, si veste meglio, si cucina meglio, si parla meglio: la prova n'è che noi ci pettiniamo, mangiamo, ci vestiamo com'essi fanno. Come è possibile che quella nazione non pensi e non operi meglio di noi?".

Ci vedemmo inondati, e ciò perdura, oltre che da parole, anche da modi e da maniere altrui, fu l'Italia USAta. Con i beat, gl'hippy, il chewing-gum, i blue-jeans, il doping, i piercing,

i Mc-Donalds, il mobbing, la privacy, il work in progress, il jet-set, l'inpeachment, la class-action, la devolution, il software, l'hardware, il business, il killer, lo spray, il westpunk, il part-time, la password, il question-time. La lingua moderna derivata dall'itanglese è anche pefettina, pasticciata, ipocrita. E' la lingua acconciata alla meglio nel tentativo approssimativo, fittizio, di addolcire, di moderare la crudezza di certe realtà dell'esistente. "E così al posto di festino si usa party; la prostituta, la sgualdrina, la puttana, la squillo, mignotta, troia, bagascia, meretrice, diventa escort;

i magmaccia sono P.R , i travestiti, sono trans".

"Di questo passo (G. Melis) comuni modi di dire, tipo mandare tutto a puttane, muteranno in mandare tutto a escort che non è sinonimo di emancipazione, poliglottismo o multiculturalismo, ma richiede esterofilia e manifesto senso di inferiorità che la lingua italiana non  ha nessun motivo di accusare".  Con una lingua, quella italiana, forgiatasi nel grembo delle antiche civiltà mediterranee, in epoca recente, noi prendiamo lezioni da chi "dalla barbarie passava all'inciviltà"(G.B. Shaw).


mercoledì 5 gennaio 2011

CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI


COMUNICATO STAMPA
CONFERENZA DI PINO RAUTI A NAPOLI 
Sabato 29 gennaio 2011, alle ore 17,30, presso il Complesso Monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiglio Provinciale di Napoli, avra luogo una conferenza dell'on. PINO RAUTI sul tema: "Il prossimo scenario globale: sfide e opportunità di un mondo senza confini". Intervengo Luigi Rispoli (Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Pietro Golia (gionalista editore) Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Culturale Vento del Sud).