venerdì 23 gennaio 2009

VENTO DEL SUD ANNUNCIA CHE ALCUNI PARLAMENTARI UE CHIEDERANNO DI ENTRARE NELLA CAVA DI CHIAIANO

VENTO DEL SUD annuncia che alcuni Parlamentari Ue
chiederanno di accedere in cava Chiaiano.
Visita a Bruxelles delegazione di politici e tecnici di
Marano
Gli europarlamentari italiani chiederanno di accedere alla
cava di Chiaiano e di incontrare il procuratore capo di
Napoli, Giandomenico Lepore. Questo quanto deciso a
Bruxelles dove una delegazione anti-discarica è stata
ricevuta al Parlamento europeo dai deputati Monica Frassoni,
Giulietto Chiesa, Vincenzo Aita, Claudio Fava, Umberto
Guidoni e Roberto Musacchio. La delegazione (composta dal
sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, dall'assessore
comunale di Marano, il geologo Giovan Battista de Medici,
dal rappresentante dei comitati, Massimo Esposito e dal
presidente della commissione Ambiente del Comune di Napoli,
Carlo Migliaccio), ha illustrato agli europarlamentari i
problemi legati all'accesso nella cava per definire
ulteriori iniziative per mantenere alta l'attenzione sulla
vicenda della discarica a Chiaiano.

"Abbiamo trovato la massima disponibilità degli
europarlamentari e siamo certi che il loro impegno sulla
vicenda continuerà - ha detto Perrotta che ha guidato la
delegazione in Belgio - hanno chiesto di aver accesso alla
cava e anche un incontro con il procuratore capo Lepore, ma
soprattutto mantengono la massima allerta sull'informativa
che la direzione generale ha richiesto sulla
questione-amianto".

Il gruppo è stato ricevuto anche dalla Direzione generale
Ambiente dell'Ue dove ha illustrato la situazione della cava
allo stato attuale evidenziando le loro perplessità sulla
incompatibilità di realizzare una discarica in una cava a
fossa. I tecnici del settore tecnico-legale, che si occupano
degli aspetti legati alle violazioni delle normative e delle
procedure di infrazione rispetto alle leggi europee, hanno
ribadito che stanno aspettando una risposta alla richiesta
di informativa sulle questioni legate al rinvenimento di
amianto perché ritengono che si tratti di una questione di
competenza dell'Ue sulla quale mantengono la massima
attenzione.

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