lunedì 12 gennaio 2009

CI RIMARRANNO SOLO GLI OCCHI PER PIANGERE!

CI RIMARRANNO SOLO GLI OCCHI PER PIANGERE

di Umberto Franzese

Francesco II, lasciando la sua Città, rivolgendosi ai
napoletani, dopo che gli era stato sottratto il regno con la
forza, ebbe a dire: "Vi rimarranno solo gli occhi per
piangere".
Arrendendoci all'islamismo jiadista che invade le nostre
piazze, pervade i nostri luoghi di culto, ci rimarranno solo
gli occhi per piangere.
La democrazia di pace consente le invasioni dei nuovi
barbari. Resta inerte, indifesa, passiva alle ondate di
aggressori, di occupanti, di oppressori.
La democrazia non ci difende da chi ci assale, ci
aggredisce. La democrazia non si cura della inviolabilità
dei suoi confini, della sovranità del sacro suolo dei
Padri, della integrità delle proprie comunità, della
salvaguardia delle sue identità, della tutela dei nostri
valori. Non si preoccupa dell'imbastardimento della nostra
civiltà, della difesa dei nostri simboli, del nostro
Credo. Ai nuovi barbari bisogna far capire con le cattive,
che qui sono in casa nostra, che qui bisogna osservare le
nostre leggi, che qui bisogna rispettare cose che a loro non
appartengono, perché sono frutto del nostro ingegno e del
nostro lavoro.
E' la nostra, una democrazia boccheggiante, perché
governo di ruffapopolo, di manipolatori, di mediocri, di
mestatori, di corrotti e corruttori, di avidi,
d'impostori.
Questa nostra democrazia deresponsabilizza, favorisce la
decomposizione dei valori, la degenerazione dei costumi.
Questa democrazia erode le istituzioni. E' una democrazia
che spinge alla libertà religiosa. E là dove di
religioni ce ne sono molte, non ce n'è alcuna. Questa
democrazia produce credenze non fede. Col pluralismo le
religioni avvizziscono e poi scompaiono. E se c'è
concorrenza di fedi, di religioni, vince chi offre il
prodotto migliore. Laddove ci sono tanti dei, non c'è
alcun Dio vero. Dove ci sono tanti dei, ci sono troppe
domande, troppi desideri inappagati. La religione non nasce
da gruppi o sottogruppi. La religione non spunta dove
sorgono blande credenze, Non nasce semplicemente, non
s'impone, non si attizza, non si propone, non si offre al
migliore acquirente. La religione non è un prodotto
dell'uomo. Dove c'è crisi d'identità, dove c'è
crisi di valori, dove c'è crisi di fede, non c'è
religione che tenga. Non esiste né esisterà mai un dio
che si occupa degli affari della gente, che si occupi di
noi, del nostro particolare. Il Dio vero è energia
impersonale, è essenza pura, è forza silenziosa. Il Dio
vero è fuori da ogni logica razionale, esistenza infinita,
disegno intelligibile, affermazione indefinibile. Il Dio
vero è motore che muove, genera forza, vitalità. Crea
eroi, martiri, santi.
La democrazia senza religione vuole la pace, promuove la
pace generando la guerra. La guerra nei posti più remoti
della terra. E si serve dei soldati di pace. I soldati di
pace per la guerra. E non i soldati di guerra per la pace. I
soldati abili alla guerra sono soldati di pace perché là
dove c'è guerra spazzano via la guerra. I soldati di
pace sono incapaci di tenere lontano la guerra, di
difenderci e di difendersi da chi porta la guerra. Dopo la
guerra viene la pace. Con la pace arriva la guerra e chi non
è preparato alla guerra è destinato a soccombere. Abele,
se vuole sopravvivere, si liberi di Caino. Chi crede, al
giorno d'oggi, di vivere una lunga vacanza, sbaglia i suoi
calcoli. Al mondo ci sono più guerre che nel corso
dell'ultimo conflitto mondiale. Guerre civili, guerre
intestine, guerre tribali, guerre intercontinentali. Guerre
per soffocare, guerre per terrorizzare, guerre per
annettere, guerre per sottomettere, guerre per
spadroneggiare, guerre per arricchire, per spogliare,
dominare, tiranneggiare. Se non vogliamo perire prepariamoci
ad essere buoni soldati di guerra.

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