martedì 3 febbraio 2009
TONNELLATE DI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI DA NORD AL SUD
NEL SUD I RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI DEL NORD HANNO RIEMPITO
TANTE DISCARICHE
di Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Vento del
Sud)
Lo abbiamo detto spesso. Ne abbiamo, anzi, fatto un nostro e
assai polemico "cavallo di battaglia"; e lo abbiamo
sempre documentato: il sud è diventata ormai la
"pattumiera" d'Italia.Tra i costi che paga ad un modo
più che malinteso di impostare il rapporto con il Nord del
nostro Paese – e quelli di tipo bancario che sono
evidenziati in un altro nostro recente articolo - ci sono
anche quelli relativi allo smaltimento dei rifiuti. Che è
diventato in tutto il Mezzogiorno- grazie alla incapacità
gestionale delle classi dirigenti locali e alla interessata
"debolezza" di tanti Enti locali – è diventato un
colossale "affare" nel quale si è radicata con forza
la criminalità, la camorra in Campania, la "sacra
corona" in Puglia. Anzi, proprio la Campania, è
diventata la capolista di questa brutta situazione, un vero
e proprio "regno delle strutture abusive", cometa
definisce (con documenti e riferimenti incontestabili, tra
l'altro che nei tanti traffici illeciti che si sono
sviluppati impetuosamente intorno allo smaltimento dei
rifiuti c'è di tutto, dai fanghi delle concerie al
mercurio. Anche secondo il Corpo Forestale dello stato, la
"Vandea dei rifiuti" è la Campania che nasconde il
maggior numero di discariche abusive. Ben 600; circa il 12 %
del totale nazionale! Ecco perché, nel Sud, prospera più
che altrove l'ecomafia. Ma c'è un altro aspetto della
situazione, che è ancora più tipicamente – e in senso
peggiorativo – del tutto meridionale: i rifiuti di ogni
tipo e genere compresi quelli tossici, arrivano qui dal
nord Italia. Avviene così che proprio in quel Sud che
potrebbe cavarsela benissimo con il turismo e con i prodotti
agricoli magnifici che produce da sempre, c'è questo
problema.La quantità di rifiuti, ovviamente, non è
quantificabile con precisione ma, con approssimazione, siamo
nell'ordine di qualche milione di tonnellate; una
quantità enorme; ed essi "hanno finito per contaminare
aree anche molto vaste", come è avvenuto recentemente
nelle cave di Chiaiano, dove sono state scoperte diecimila
tonnellate di amianto custodito in sacchi con sopra impresso
la scritta ENEL.
Lungo le rotte dei traffici illeciti, da Nord a Sud, viaggia
davvero di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica
dell'alluminio; fanghi prodotti dalle concerie; polveri di
abbattimento fumi, derivanti spesso da industrie
siderurgiche; trasformatori con oli contaminati da Pcb (i
famigerati policlorobifenili); reflui liquidi contaminati,
come quelli al mercurio dell'Enichem di Priolo; ma anche
rifiuti e terre provenienti da attività di bonifica. Si
sta verificando, purtroppo,quello abbiamo già segnalato:
le attività illecite della "Rifiuti S. p. A" rischiano di
pregiudicare le stesse attività di risanamento dei siti
contaminati. Oltre alla varietà e alla pericolosità dei
rifiuti illeciti a preoccupare ancora di più è la
grande fantasia delle attività di smaltimento illegale:
fanghi industriali altamente contaminati sono utilizzati
come fertilizzanti in aziende agricole; polveri per
l'abbattimento dei fumi, particolarmente tossiche, finiscono
nelle fornaci in cui si producono laterizi oppure nei
cementifici; residui di fonderia vengono smaltiti nelle
fondamenta di cantieri edili; rifiuti speciali e pericolosi
sono trasformati in rifiuti urbani, apparentemente innocui,
da avviare agli impianti di incenerimento; rifiuti prodotti
in Campania vengono smistati ufficialmente in impianti
autorizzati allo smaltimento in Abruzzo, ma in realtà
finiscono in discariche abusive della stessa Campania, con
relative compensazioni economiche in nero tra le società
coinvolte nei traffici; rifiuti pericolosi vengono miscelati
illegalmente oppure occultati sul fondo di fusti che
contengono sostanze apparentemente innocue. Su questo
assurdo traffico il governo deve intervenire subito per
stroncarlo a tutti i costi.
Raffaele Bruno
TANTE DISCARICHE
di Raffaele Bruno (Presidente dell'Associazione Vento del
Sud)
Lo abbiamo detto spesso. Ne abbiamo, anzi, fatto un nostro e
assai polemico "cavallo di battaglia"; e lo abbiamo
sempre documentato: il sud è diventata ormai la
"pattumiera" d'Italia.Tra i costi che paga ad un modo
più che malinteso di impostare il rapporto con il Nord del
nostro Paese – e quelli di tipo bancario che sono
evidenziati in un altro nostro recente articolo - ci sono
anche quelli relativi allo smaltimento dei rifiuti. Che è
diventato in tutto il Mezzogiorno- grazie alla incapacità
gestionale delle classi dirigenti locali e alla interessata
"debolezza" di tanti Enti locali – è diventato un
colossale "affare" nel quale si è radicata con forza
la criminalità, la camorra in Campania, la "sacra
corona" in Puglia. Anzi, proprio la Campania, è
diventata la capolista di questa brutta situazione, un vero
e proprio "regno delle strutture abusive", cometa
definisce (con documenti e riferimenti incontestabili, tra
l'altro che nei tanti traffici illeciti che si sono
sviluppati impetuosamente intorno allo smaltimento dei
rifiuti c'è di tutto, dai fanghi delle concerie al
mercurio. Anche secondo il Corpo Forestale dello stato, la
"Vandea dei rifiuti" è la Campania che nasconde il
maggior numero di discariche abusive. Ben 600; circa il 12 %
del totale nazionale! Ecco perché, nel Sud, prospera più
che altrove l'ecomafia. Ma c'è un altro aspetto della
situazione, che è ancora più tipicamente – e in senso
peggiorativo – del tutto meridionale: i rifiuti di ogni
tipo e genere compresi quelli tossici, arrivano qui dal
nord Italia. Avviene così che proprio in quel Sud che
potrebbe cavarsela benissimo con il turismo e con i prodotti
agricoli magnifici che produce da sempre, c'è questo
problema.La quantità di rifiuti, ovviamente, non è
quantificabile con precisione ma, con approssimazione, siamo
nell'ordine di qualche milione di tonnellate; una
quantità enorme; ed essi "hanno finito per contaminare
aree anche molto vaste", come è avvenuto recentemente
nelle cave di Chiaiano, dove sono state scoperte diecimila
tonnellate di amianto custodito in sacchi con sopra impresso
la scritta ENEL.
Lungo le rotte dei traffici illeciti, da Nord a Sud, viaggia
davvero di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica
dell'alluminio; fanghi prodotti dalle concerie; polveri di
abbattimento fumi, derivanti spesso da industrie
siderurgiche; trasformatori con oli contaminati da Pcb (i
famigerati policlorobifenili); reflui liquidi contaminati,
come quelli al mercurio dell'Enichem di Priolo; ma anche
rifiuti e terre provenienti da attività di bonifica. Si
sta verificando, purtroppo,quello abbiamo già segnalato:
le attività illecite della "Rifiuti S. p. A" rischiano di
pregiudicare le stesse attività di risanamento dei siti
contaminati. Oltre alla varietà e alla pericolosità dei
rifiuti illeciti a preoccupare ancora di più è la
grande fantasia delle attività di smaltimento illegale:
fanghi industriali altamente contaminati sono utilizzati
come fertilizzanti in aziende agricole; polveri per
l'abbattimento dei fumi, particolarmente tossiche, finiscono
nelle fornaci in cui si producono laterizi oppure nei
cementifici; residui di fonderia vengono smaltiti nelle
fondamenta di cantieri edili; rifiuti speciali e pericolosi
sono trasformati in rifiuti urbani, apparentemente innocui,
da avviare agli impianti di incenerimento; rifiuti prodotti
in Campania vengono smistati ufficialmente in impianti
autorizzati allo smaltimento in Abruzzo, ma in realtà
finiscono in discariche abusive della stessa Campania, con
relative compensazioni economiche in nero tra le società
coinvolte nei traffici; rifiuti pericolosi vengono miscelati
illegalmente oppure occultati sul fondo di fusti che
contengono sostanze apparentemente innocue. Su questo
assurdo traffico il governo deve intervenire subito per
stroncarlo a tutti i costi.
Raffaele Bruno
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