domenica 15 febbraio 2009

BRUNO DI VENTO DEL SUD: LA PERIFERIA CAMPANA E' ANCORA LA TERRA DEI FUOCHI DESCRITTA DA SAVIANO

BRUNO: LA PERIFIERIA CAMPANA E' ANCORA LA TERRA DEI FUOCHI
Sull'argomento il Presidente dell'Associazione - Movimento
Politico Vento del Sud Raffaele Bruno ha dichiarato:
"Nella Terra dei Fuochi, nonostante la tanto sbandierata
fine dell'emergenza rifiuti, è possibile assistere ad un
amaro spettacolo: roghi che sprigionano nell'aria fumi
neri e nauseabondi. Durante questi incendi vengono bruciati
rifiuti speciali terribilmente tossici. L'odore acre di
plastica bruciata è dannatamente inconfondibile. Tra le
sostanze prodotte dalla combustione di questi rifiuti è
presente la diossina (in realtà sarebbe più corretto
parlare di diossine e furani). Diossina è un nome generico
che indica vari composti tossici; il più noto, indicato
con la sigla TCDD-Tetra.Cloro.Difenil.Diossina. La diossina
è una sostanza altamente tossica in grado di provocare
seri danni al cuore, ai reni, al fegato,allo stomaco e al
sistema linfatico. Il composto si deposita sui terreni è
non assolutamente biodegradabile né l'intaccano i
microrganismi presenti nel terreno. Penetra nell'organismo
attraverso la respirazione, per contatto con l'assunzione
di cibo, soprattutto carne, pesce e latticini. Nei casi di
esposizione e poiché si deposita nei grassi, è soggetta
ad accumulo biologico. Nei topi da laboratorio provoca
tumori, disturbi al sistema nervoso, anomalie genetiche .
Ancora non è stato accertato quali possano essere gli
effetti a lungo termine sull'uomo. Gli abitanti di Seveso
e zone limitrofe sono ancora oggi soggetti da laboratorio
per lo studio degli effetti della diossina. La diossina non
uccise nessun essere umano al momento, ma distrusse
l'equilibrio eco-biologico di una vasta aera di territorio
e decretò la morte civile di un'intera popolazione. Si
sospetta che a 30 anni di distanza il terreno sia ancora
intriso di diossina nonostante lo stabilimento chimico sia
stato interrato ed al suo posto ci sia ora il " Bosco
delle Querce" impiantato in seguito nella zona, con flora
e fauna importata a segnare con un itinerario della memoria
un evento da non dimenticare (…) I danni materiali e
morali di questo disastro ecologico provocato dall'uomo
restano incalcolabili. L'articolo completo è disponibile
a questo indirizzo: clicca qui. (fonte: pagine70.com) Sui
terreni a nord di Napoli ed a sud di Caserta, devastati da
trent'anni di scempi ecologici, l'attuale governo vuole
costruire nuove megadiscariche ed inceneritori. E'
possibile ammazzare due volte chi risulta già morto? Si
può continuare a devastare le poche zone verdi del nostro
territorio?
Si può condannare una popolazione ed i suoi figli a
lottare tutta la vita contro tumori di ogni genere? Quanti
morti dovremo ancora piangere prima che chi ci governa
capisca che ci sono soluzioni meno inquinanti e più
economiche rispetto a quelle imposte a suon di esercito e
manganello"?

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