sabato 18 ottobre 2008
ANCORA MORTI SUL LAVORO
TRAGEDIE SUL LAVORO, OTTO MORTI IN POCHE ORE. ALTRE TRE
VITTIME IN CAMPANIA TRA CASORIA, NOLA E BATTIPAGLIA
Otto, uno dopo l'altro scorrono i nomi di
chi è morto sul lavoro solo oggi, una tragedia infinita,
che conta anche due feriti gravissimi e la morte di una
ragazza che
era soltanto andata a trovare il fidanzato sul suo posto di
lavoro. Giornata listata a lutto, proprio quella in cui
arriva, forse, una piccola vittoria: per la morte di due
operai, schiacciati da una gru nel 2003 all'Ilva di Taranto
sono arrivate 6 condanne, fino ad un anno e 4 mesi, per tre
dirigenti dello stabilimento e tre della ditta appaltatrice,
ma anche un'assoluzione per il presidente dell'Ilva. Sei
sono le vittime di cantieri, impalcature, fabbriche: il
primo, in ordine di tempo, è un operaio di 35 anni, caduto
ieri a Casoria da una scala nell'officina dove lavorava,
muore
nella notte all'ospedale Cardarelli di Napoli.
Nella stessa notte non rientra a casa a Ragusa, dopo il
turno che avrebbe dovuto finire alle 19, Giuseppe Tumino, 38
anni: lo
ritrovano cadavere dopo molte ore dentro una vasca di
cioccolato fuso nello stabilimento della Gisol. La giornata
scorre: a Battipaglia, Salerno, un operaio muore in
un cantiere schiacciato da un masso caduto da una gru.
Ancora: Giuseppe Tabone, artigiano 53enne è di Gela, la
sua famiglia è rimasta là, ma lui lavora a Parma: muore
dopo un volo di cinque metri da un'impalcatura, mentre
ristruttura il tetto di una casa in periferia di Parma. E
ancora: in provincia di Piacenza,
Roveleto di Cadeo, un operaio albanese sta lavorando su una
piattaforma sollevata da un braccio meccanico su un tetto, a
8 metri di altezza: urta i cavi dell'alta tensione, muore
folgorato e precipita.
Non ce la fa nemmeno un giovane operaio romeno di 21 anni:
alle 18.50 muore sotto i ferri nell'ospedale di Nola, era
rimasto
schiacciato da una lastra di marmo, caduta da una gru, nella
fabbrica dove lavorava in provincia di Caserta. Sono molto
gravi le condizioni, ma sono ancora vivi, due operai,
un romeno e un albanese: l'autogru che teneva il loro
cestello da cui lavoravano al tetto d un istituto
alberghiero a Roccaraso, in
Abruzzo, si è ribaltata ed è crollata a terra. E loro
sono precipitati giù.
Due le vittime del lavoro sui campi: Mauro Strozza, 56 anni
muore travolto dal trattore che si è ribaltato, a Barile,
Potenza; a
Vogognano, Arezzo, un uomo di 30 anni è morto schiacciato
dal tronco della pianta che stava tagliando con una
motosega. Infine, in provincia di Verona una giovane va a
trovare il fidanzato al lavoro e muore travolta da una
catasta di ferro caricata su un camion, davanti agli occhi
di lui.
VITTIME IN CAMPANIA TRA CASORIA, NOLA E BATTIPAGLIA
Otto, uno dopo l'altro scorrono i nomi di
chi è morto sul lavoro solo oggi, una tragedia infinita,
che conta anche due feriti gravissimi e la morte di una
ragazza che
era soltanto andata a trovare il fidanzato sul suo posto di
lavoro. Giornata listata a lutto, proprio quella in cui
arriva, forse, una piccola vittoria: per la morte di due
operai, schiacciati da una gru nel 2003 all'Ilva di Taranto
sono arrivate 6 condanne, fino ad un anno e 4 mesi, per tre
dirigenti dello stabilimento e tre della ditta appaltatrice,
ma anche un'assoluzione per il presidente dell'Ilva. Sei
sono le vittime di cantieri, impalcature, fabbriche: il
primo, in ordine di tempo, è un operaio di 35 anni, caduto
ieri a Casoria da una scala nell'officina dove lavorava,
muore
nella notte all'ospedale Cardarelli di Napoli.
Nella stessa notte non rientra a casa a Ragusa, dopo il
turno che avrebbe dovuto finire alle 19, Giuseppe Tumino, 38
anni: lo
ritrovano cadavere dopo molte ore dentro una vasca di
cioccolato fuso nello stabilimento della Gisol. La giornata
scorre: a Battipaglia, Salerno, un operaio muore in
un cantiere schiacciato da un masso caduto da una gru.
Ancora: Giuseppe Tabone, artigiano 53enne è di Gela, la
sua famiglia è rimasta là, ma lui lavora a Parma: muore
dopo un volo di cinque metri da un'impalcatura, mentre
ristruttura il tetto di una casa in periferia di Parma. E
ancora: in provincia di Piacenza,
Roveleto di Cadeo, un operaio albanese sta lavorando su una
piattaforma sollevata da un braccio meccanico su un tetto, a
8 metri di altezza: urta i cavi dell'alta tensione, muore
folgorato e precipita.
Non ce la fa nemmeno un giovane operaio romeno di 21 anni:
alle 18.50 muore sotto i ferri nell'ospedale di Nola, era
rimasto
schiacciato da una lastra di marmo, caduta da una gru, nella
fabbrica dove lavorava in provincia di Caserta. Sono molto
gravi le condizioni, ma sono ancora vivi, due operai,
un romeno e un albanese: l'autogru che teneva il loro
cestello da cui lavoravano al tetto d un istituto
alberghiero a Roccaraso, in
Abruzzo, si è ribaltata ed è crollata a terra. E loro
sono precipitati giù.
Due le vittime del lavoro sui campi: Mauro Strozza, 56 anni
muore travolto dal trattore che si è ribaltato, a Barile,
Potenza; a
Vogognano, Arezzo, un uomo di 30 anni è morto schiacciato
dal tronco della pianta che stava tagliando con una
motosega. Infine, in provincia di Verona una giovane va a
trovare il fidanzato al lavoro e muore travolta da una
catasta di ferro caricata su un camion, davanti agli occhi
di lui.
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